La competizione al centro degli eSport

eSport

Quello degli eSport è un mondo cresciuto in maniera estremamente rapida: i videogiochi sono passati da un semplice passatempo senza grosse pretese alla più grande industria dell’intrattenimento, con produzioni i cui budget, in costante crescita, sono ormai in grado di competere con i più importanti blockbuster cinematografici. Una crescita talmente rapida da lasciare dietro di sé, come spesso accade, alcune questioni irrisolte: tra queste, una definizione pienamente condivisa di eSport.

Si tende spesso, specialmente tra i videogiocatori, a considerare eSport qualsiasi videogioco praticato in maniera “seria” o “sportiva”, ma si tratta di due termini che contribuiscono ben poco a chiarire la questione. All’estremo opposto, alcuni tendono in maniera riduttiva a considerare eSport solo ed esclusivamente quei videogiochi basati su discipline sportive: simulatori di vari sport, simulatori di guida e così via. Un approccio che, in molti casi, ha generato vere e proprie battaglie ideologiche persino nei momenti in cui il movimento eSport ha ricevuto i più alti riconoscimenti: in occasione di manifestazioni patrocinate dal CIO, la scelta di alcuni titoli a scapito di altri ha risollevato la questione in maniera estremamente polemica. L’unica cosa certa, insomma, è che diventa sempre più necessario capire cosa esattamente vada raccolto sotto la generica etichetta “eSport”.

A tal fine è necessario ovviamente partire dagli aspetti che accomunano qualsiasi manifestazione sportiva videoludica: quello che colpisce è che, in ognuna di queste, vi sia sempre al centro la componente competitiva. Non può essere certo un caso il fatto che lo stesso ragionamento possa essere fatto per ogni sport agonistico: se uno sport è, generalizzando, un’attività più o meno ludica con regole ben codificate, solo in presenza di competizione tale attività può anche dirsi agonistica. La competizione, insomma, è il requisito minimo per poter parlare di sport agonistico: la sua presenza è ciò che permette di passare da sport a sport professionistico, da sportivi ad atleti, e così via. Lo stesso identico ragionamento può essere applicato a una specie del genere sport: gli eSport, per l’appunto.

Il semplice giocare ai videogiochi non potrà mai essere, di per sé stesso, l’equivalente di un eSport: è necessario un qualcosa in più. Anche in questo caso è la competizione a segnare il passaggio da videogioco a eSport, come evidente in innumerevoli esempi. Pensiamo a un qualsiasi simulatore calcistico: il fatto che rappresenti un’attività sportiva non è certamente sufficiente perché si parli di eSport. Nel momento in cui la stessa attività è accompagnata da un contesto competitivo, anche solo tra amici o amatorialmente, ecco che emergono le caratteristiche tipiche di qualsiasi sport: allenamento, strategia, studio dell’avversario. In breve, la competizione. Un altro buon esempio può essere visto nei giochi da casinò, e nello specifico nei casinò live online: questi infatti possono ben essere considerati videogiochi, visto che si tratta di contesti interamente digitali, ed è evidente come alla loro base ci sia proprio il concetto di competizione. È perfettamente possibile utilizzarli come meri intrattenimenti, come dimostra il valore ricreativo da sempre associato alle iconiche strutture fisiche, ma è solo nella competizione che emergono i loro caratteri più sportivi che, quando praticati online, rendono possibile parlare di eSport. Per gli stessi motivi, possono perfettamente essere considerati eSport videogiochi senza alcun legame “ludico” con il mondo dello sport: shooter come Counter Strike, battle royale come Fortnite, MOBA come League of Legends o strategici come StarCraft, che in Corea del Sud fin dai primi anni 2000 ha reso possibile creare uno scenario sportivo. In tutti questi casi parliamo di titoli che possono essere praticati a livello amatoriale e ricreativo, rimanendo videogiochi; ma che allo stesso tempo possono essere praticati a livello sportivo e agonistico, “diventando” eSport in virtù della competizione sulla quale si basano le partite.

L’etichetta di eSport, insomma, non spetta tanto a un genere videoludico piuttosto che a un altro; sarebbe più corretto considerare eSport qualsiasi titolo che permetta di confrontarsi in maniera competitiva con altri videogiocatori, mantenendo il puntuale parallelo con qualsiasi disciplina sportiva.

 

 

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