Dai fanghi della Valle d'Aosta biolignite e biofertilizzanti

La Regione ottiene un finanziamento Pnrr per un impianto che trasforma i fanghi di depurazione tramite la carbonizzazione idrotermale

 

Smaltire sul territorio regionale i fanghi di depurazione provenienti da tutta la Valle d'Aosta per produrre bio-materiali in grado di riscaldare o fertilizzare: è l'obiettivo che la Regione intende raggiungere attraverso un nuovo e innovativo di trattamento e riciclaggio dei rifiuti. 

L'investimento economico è importante: circa 16 milioni di euro stimati per costruire e mettere in funzione l'impianto che sfrutta la tecnologia di carbonizzazione idrotermale (o htc, hydro-thermal carbonization) capace di "lavorare" circa 10.000 tonnellate all'anno con temperature tra 180 e 215° C e pressioni fino a 22 bar. Dato l'importo necessario, la Regione ha chiesto e ottenuto un finanziamento di 10 milioni (il massimo disponibile) tramite le misure del Pnrr mirate a incentivare l'utilizzo dei rifiuti come risorsa e a sviluppare l'economia circolare.

Il progetto è presentato con un doppio vantaggio. Il primo è quello di evitare di appoggiarsi a impianti presenti in altre regioni per smaltire i fanghi di depurazione, riducendo così l'inquinamento e i costi in tariffa legati al trasporto. L'altro vantaggio è la possibilità di sfruttare questi scarti per produrre principalmente biolignite, materiale che può sostituire il carbone fossile nei processi di combustione e può essere usato anche come bio-fertilizzante per i terreni agricoli. Un altro prodotto della trasformazione è un concentrato anch'esso con proprietà fertilizzanti. 

Il nuovo impianto di trattamento dei fanghi provenienti sarà realizzato a Donnas, vicino al depuratore in fase di costruzione. Il cronoprogramma prevede la messa in esercizio entro la prima metà del 2026 con inizio dei lavori a partire dal 2024. Entro il 30 dicembre di quest'anno la Regione dovrà individuare il soggetto realizzatore. Gli uffici hanno stabilito di ricorrere al partenariato pubblico-privato mediante finanza di progetto per non rischiare di sforare il termine e perdere così il finanziamento.

 

 

Clara Rossi

 

 

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