Ruspe sul ghiacciaio Teodulo, Testolin: serve il buon senso

Il presidente della Regione parla di «speculazioni» da parte di giornalisti o scienziati «che approfittano di questo evento» per enfatizzare l'argomento

Renzo Testolin

«Io non sono un tecnico però penso che serva il buon senso, al netto di qualche speculazione che poi magari ci può anche essere da parte di alcuni giornalisti o di scienziati anche di chiara fama che approfittano di questo evento per enfatizzarlo anche fuori dai consueti canoni». Così il presidente della Regione Renzo Testolin a proposito dei lavori con le ruspe sul ghiacciaio svizzero del Teodulo per preparare le pista della Coppa del mondo di sci alpino tra Zermatt e Cervinia.

Commentando le polemiche sulle fotografie delle ruspe sul ghiacciaio, Testolin aggiunge: «L'utilizzo all'interno di questo contesto di apparecchiature meccaniche non è di oggi, ma è sempre stato molto circoscritto rispetto alle attività che devono essere svolte per mettere in sicurezza un comprensorio sciistico».

A proposito della salvaguardia del territorio, il presidente della Regione dice che «deve sempre esserci sempre un equilibrio tra quello che si va fare e i risultati», però allo stesso tempo esiste una «visione catastrofista» che non tiene conto di fattori come il primato della Valle d'Aosta «in Italia, se non in Europa, di minor utilizzo del suolo» e dell'estensione delle aree protette.

«Gli interventi anche di antropizzazione del nostro territorio sono sempre finalizzati a favore, non contro la nostra comunità, e alla salvaguardia di una risorsa naturale dalla quale non possiamo prescindere», aggiunge.

 

 

M.C.

 

 

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