Rilevazioni Arpa Valle d'Aosta sui ghiacciai Timorion e Rutor: accumuli di neve fino a 6,5 metri e valori tra i più alti delle serie storiche di dati disponibili
Buone notizie arrivano dal monitoraggio condotto al termine della stagione invernale dall'Arpa Valle d'Aosta sugli accumuli di neve sui ghiacciai. L'inverno a cavallo tra 2023 e 2024 è stato più ricco di precipitazioni rispetto al precedente e le temperature, malgrado una prima parte di primavera particolarmente calda, si sono allineate alla media, se non persino abbassate rispetto ai dati degli anni passati, favorendo in questo modo la conservazione del manto nevoso.
L'Arpa ha concentrato le attività di misurazione completate a fine maggio su due ghiacciai diversi tra loro: quello del Rutor e quello del Timorion (foto in alto). Il primo, a causa della posizione più esposta alle perturbazioni che provengono dall'Atlantico, normalmente beneficia di maggiori apporti nevosi mentre il secondo, più interno, è meno esposto e quindi riceve meno neve. Solitamente questa diversa collocazione geografica è evidente al momento dei rilievi glaciologici effettuati periodicamente, invece «nell'inverno appena trascorso si è potuto osservare come tale differenza sia venuta a mancare, mettendo in luce un più uniforme e ricco apporto di precipitazioni nevose sui due apparati glaciali», spiega l'Arpa.
Qualche dato. Lo spessore del manto nevoso sul Timorion, misurato in 91 punti, varia da 315 a 650 cm nella zona di accumulo (con un'altitudine media di 3.350 m s.l.m.) e da 190 a 400 cm nelle quote inferiori. La densità media risulta di 426 kg/m³, con un accumulo specifico pari a 1.800 mm di equivalente di acqua. Il valore registrato quest'anno, spiega sempre l'Arpa, si pone al massimo della serie storica iniziata nel 2001 segnando un accumulo circa tre volte superiore rispetto a quello registrato nell’inverno 2022 – 2023 (630 mm) e di 400 mm superiore rispetto al massimo registrato nell’inverno 2012/2013 (1.413 mm).
Guardando al Rutor, l’accumulo medio (calcolato le 116 misure manuali e 226 misure geofisiche) è pari a 472 cm (con minimi di 210 cm alla fronte destra e massimi superiori ai 600 cm nell'ampio plateau alla sommità del ghiacciaio). La densità media del manto è pari a 455 kg/m3 e l'accumulo specifico è di 2.092 mm di equivalente d’acqua. Questo valore colloca l'inverno 2023/24 al secondo posto per abbondanza di massa nel periodo di monitoraggio (20 anni) ed è di poco inferiore al valore massimo registrato nella serie del 2013.
Marco Camilli