Premiata l'attenzione di Marzia Verona, bocciato «l'approccio da Far West» del Comitato caccia
Nel 2025 sono 19 le simboliche bandiere verdi assegnate da Legambiente attraverso la Carovana delle Alpi per premiare realtà dell'arco alpino che investono su turismo dolce, agricoltura e progetti socioculturali utilizzando come volano la sostenibilità ambientale. In parallelo l'associazione distribuisce anche le bandiere nere, 9 quest'anno, per realtà che adottano approcci poco sostenibili nei confronti della montagna.
Alla Valle d'Aosta vanno due bandiere, una verde e una nera. La prima è assegnata alla scrittrice Marzia Verona. «Ha saputo ascoltare - spiega Legambiente - le persone delle montagne, cercando di comprendere le loro difficoltà, mettendosi nei loro panni e vivendo sulla propria pelle le sfide, i problemi e il fascino dell'allevamento in alta quota».
Al Comitato regionale per la gestione venatoria va la bandiera nera «per l’approccio da Far West nella gestione degli equilibri ecosistemici, in particolare nella caccia alla volpe».
Legambiente spiega che negli anni il numero delle Bandiere Verdi è cresciuto in modo significativo mentre quello delle Bandiere Nere assegnate annualmente è rimasto stabile, se non addirittura in lieve diminuzione. Dal 2020 circa ogni anno, infatti, le bandiere nere rappresentano la metà, o meno, delle bandiere verdi. «Un segnale di cambiamento positivo - evidenzia l'associazione -, che racconta di una montagna sempre più impegnata a coniugare tradizione e innovazione in una prospettiva di sostenibilità ambientale. È interessante osservare come le Bandiere Verdi vengano assegnate prevalentemente a privati o enti di natura mista, mentre le istituzioni figurano in misura minore tra i destinatari. Al contrario, le Bandiere Nere sono conferite quasi esclusivamente a enti pubblici o istituzioni, un dato che solleva numerosi interrogativi».
Elena Giovinazzo