Il nostro vivere quotidiano, un passato da ritrovare
AOSTA. Una vecchia canzoncina recita: "cucù, cucù, l'Aprile non c'è più, è ritornato Maggio al canto del cucù ".
Ho percorso le vie del centro di Aosta per scattare fotografie che potessero comunicare a tutti voi, ma anche a me stesso, il momento che stiamo vivendo. Mai avrei pensato di dover raccontare situazioni come quella attuale. Strade deserte, serrande abbassante. Le rare persone incrociate hanno negli occhi autostrade di solitudine e di tristezza.
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Ci si accorge dell'importanza delle cose, dei gesti, delle persone solo quando sfortunatamente le perdiamo.
Avrei voluto prendere un caffè al bar, scambiare con il barista quattro chiacchiere su argomenti utili o futili. Come avrei voluto alzare lo sguardo e vedere un cielo che mi sorride anziché di un cielo che si adegua alla tristezza che ci accompagna.
Dobbiamo reagire e dobbiamo rispettare le regole che spero ci aiutino a uscire velocemente da questo lungo inverno 2020. L'uomo ha dimostrato di essere capace di orrende azioni ma anche di meravigliosi atti che rinnovano il genere umano. E allora alziamo tutti gli occhi al cielo: arriverà presto la primavera che caccerà al suono del "cucù" questo lungo e maledetto inverno 2020 .
Marco Camilli