AAA cercasi candidato per elezioni a settembre

In Valle d'Aosta la difficile caccia al nuovo e al candidato 'pulito'

 

AOSTA. A settembre dovremmo recarci alle urne per eleggere il nuovo Consiglio regionale e i Consigli di molti Comuni. Fino a qualche anno fa nei periodi di pre campagna elettorale si assisteva alla migrazione di un popolo di aspiranti consiglieri che bussavano alle porte dei partiti e dei movimenti per chiedere di avere un posto in lista. Oggi nessuno bussa più. Nemmeno alle porte virtuali di quei movimenti che si affidano all'on line.

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Cosa sta accadendo? In Italia la disaffezione alla politica è un triste male cronico, che la casta ha sapientemente gestito per rimanere il più possibile al potere. In Valle d'Aosta c'è anche di peggio: oltre alla disaffezione, anche qui gestita sapientemente dai vecchi e anacronistici membri del Gotha politico valdostano, tra i confini regionali c'è una quasi repulsione verso le istituzioni in alcuni casi (non tutti, è bene sottolinearlo) compromesse da inchieste giudiziarie.

Quella che una volta era una "isola felice" sembra essere diventata la terra di conquista di cosche e malaffare. E così giovani e volenterosi si guardano bene dall'accostare il loro volto, la loro coscienza e la loro intelligenza a personaggi che hanno perso la faccia di fronte all'elettorato.

In questi mesi di dolorosa pandemia i politici di razza hanno ravvivato il gioco del cambio casacche e "dell'inventiamo un nuovo partito?". Tutto per illudersi che il popolo valdostano, vedendo movimenti che di rinnovato hanno solo il nome o assistendo al cambio di casacca, possa pensare che c'è del nuovo in Valle d'Aosta. Ma è solo una effimera illusione che si scontra con l'amara realtà: alle prossime elezioni ritroveremo in lista molte di quelle persone che ci hanno portato, senza vergogna, a questo momento storico in cui individui inquisiti e protagonisti di intercettazioni telefoniche agghiaccianti decidono le sorti della Valle d'Aosta.

Per formare le liste però i politici di razza non bastano. I partiti e i movimenti dovranno trovare volti e nomi da mettere in lista, persone coraggiose con buone idee disposte a "metterci la faccia", come si suol dire. Qualcuno riuscirà a individuare e proporre agli elettori persone capaci. E gli altri? Nessun problema: a giudicare da quanto visto finora qualche candidato lo si riesce sempre a trovare, in un modo o nell'altro.

 

Marco Camilli

 

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