Coniugi morti in Val Ferret, i figli si oppongono all'archiviazione

A novembre udienza sulla frana che nell'agosto 2018 ha travolto e ucciso moglie e marito a Courmayeur

 

frana in Val Ferret

AOSTA. Tra poco più di un mese ad Aosta si svolgerà una udienza nel procedimento sulla morte dei coniugi Vincenzo Mattioli di 71 anni e Barbara Gulizia di 69, travolti da una colata di detriti nell'agosto 2018 in Val Ferret. Il gip Colazingari deciderà in merito all'opposizione della famiglia alla richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero.

"La morte di due persone travolte da una frana in un parcheggio comunale non può restare senza un colpevole. Non è accettabile scaricare ogni responsabilità sulla natura", dicono i figli della coppia, rappresentanti nel procedimento dall'avvocato Alberto Berardi e da Studio3A.

Il giudice per le indagini preliminari ha già dichiarato ammissibile l'opposizione della famiglia alla proposta di archiviazione del pm Menichetti. Il 18 novembre ci sarà un'udienza per decidere nel merito dell'istanza. Il procedimento è a carico dell'ex sindaco Stefano Miserocchi (attualmente in corsa per un secondo mandato) per reati che vanno dall'omicidio colposo al disastro colposo.

La questione ruota attorno alla prevedibilità del "debris flow" originato da forti piogge. Secondo il sostituto procuratore Menichetti quella colata non poteva essere previsto e dunque non ci sono responsabilità nel decesso degli anziani coniugi. Un consulente della famiglia invece ricorda episodi simili avvenuti in quella zona contestando in questo modo la non prevedibilità dell'evento e la mancata attivazione di provvedimenti di protezione civile.

La richiesta della famiglia è di "formulare l'imputazione per i reati ascrittigli al sindaco, in quanto autorità territoriale di protezione civile, per non aver adottato alcuna cautela nel caso di specie, né di natura eccezionale né ordinaria, ad esempio chiudendo la strada, ma anche per la scelta da parte del Comune da lui rappresentato di ubicare un parcheggio, quello dove i coniugi Mattioli hanno trovato la morte, in un luogo laddove il rischio frana è ancora maggiore rispetto al tratto stradale. In una sua informativa, a firma dell'ispettore capo Luigi Pradella, il Corpo Forestale della Val d’Aosta ha definito la realizzazione di questa e di altre aree di parcheggio lungo l’asse della Val Ferret una “criticità evidente rispetto ad un efficace sistema di protezione civile”, ed è chiaro che, se la coppia non avesse lasciato l’auto in quel park, non sarebbe andata incontro al crudele destino che l’ha strappata ai suoi cari".

 

 

Marco Camilli

 

 

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