Covid e rapporti con la stampa: diventano un caso le dichiarazioni del presidente della Regione

Ordine dei giornalisti e Associazione Stampa Valdostana intervengono sulle affermazioni del presidente Lavevaz in Consiglio Valle

 

AOSTA. Diventano un caso le affermazioni fatte ieri in Consiglio regionale dal presidente della Regione Erik Lavevaz su quanto dichiarato ai mezzi di informazione dal coordinatore sanitario dell'emergenza Covid-19 Luca Montagnani apertamente critico nei confronti della legge regionale "anti Dpcm" entrata in vigore pochi giorni fa.

Sollecitato da un question time della Lega VdA illustrato dal consigliere regionale (e giornalista) Andrea Manfrin, il presidente della Regione ha commentato l'episodio con affermazioni che hanno allarmato l'Ordine dei giornalisti e l'Associazione Stampa Valdostana. 

Le affermazioni del presidente Lavevaz

"Le dichiarazioni riportate dalla stampa dal coordinatore sanitario dell'emergenza Luca Montagnani non sono state concordate con il governo", ha spiegato il presidente della Giunta in aula. Sono state quindi dichiarazioni "fatte a titolo personale e non in rappresentanza dell'Unità di supporto e coordinamento dell'emergenza", ha tenuto a precisare prima di aggiungere: "La citata legge approvata dal Consiglio regionale prevede al comma 4 dell'articolo 4 che sia esclusivamente l'ufficio stampa della Regione a comunicare all'esterno: chiederemo formalmente all'Azienda sanitaria che questa norma venga applicata".

L'intervento dell'Ordine dei giornalisti

A seguito di queste dichiarazioni è intervenuto l'Ordine dei giornalisti della Valle d'Aosta per chiedere al presidente della Giunta di chiarire meglio le posizioni espresse in Consiglio Valle. "Tale interlocuzione ha avuto luogo questa mattina - spiega l'Ordine -. Il presidente Trevisan ha espresso la preoccupazione per le affermazioni relative al fatto che la comunicazione della Regione debba passare esclusivamente attraverso l’ufficio stampa ed ha chiesto, in ottemperanza, naturalmente, della legge in vigore, il rispetto del diritto e dovere di cronaca e informazione".

Il presidente Lavevaz da parte sua "ha chiarito che le sue dichiarazioni intendevano rimarcare l'attenzione sulla legge regionale che disciplina l’attività di comunicazione istituzionale e dell'ufficio stampa e su quella che disciplina l’attività della gestione dell’emergenza Covid, ed ha chiarito che in alcun modo vi sia la volontà di limitare la libertà di informare e di essere informati, il diritto e dovere di cronaca e l’esercizio della professione giornalistica".

La preoccupazione di Asva

Sullo stesso caso è poi intervenuto anche il sindacato Associazione Stampa Valdostana esprimendo "sconcerto e preoccupazione". Sottolinea l'Asva: "In uno stato di diritto quale è il nostro i giornalisti hanno il diritto-dovere di chiedere dichiarazioni da chi meglio ritengono e le persone che ricoprono ruoli pubblici devono avere il diritto-dovere di esprimere i propri punti di vista di fronte ai cittadini".

A proposito del ruolo dell'ufficio stampa in base alla legge, l'Asva aggiunge: "Il senso della normativa è che la comunicazione coinvolgente diversi enti viene coordinata da uno solo degli uffici stampa coinvolti, non certo che 'sia esclusivamente l'ufficio stampa della Regione a comunicare all'esterno': se così fosse dovremmo iniziare a preoccuparci tutti della trasparenza delle istituzioni e, paradossalmente, aspettarci che le prossime conferenze stampa della giunta vengano tenute dagli addetti dell'ufficio stampa invece che dal presidente e dagli assessori. A meno che il tutoraggio da parte dell'ufficio stampa non venga invocato solo in occasione di prese di posizione sgradite".

 


redazione

 

 

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