Avvocati in sciopero a fine marzo. Dal caso Palamara al portale telematico malfunzionante

L'astensione è stata proclamata dall'Unione delle Camere Penali Italiane

 

Aula di tribunaleAOSTA. L'Unione delle Camere Penali Italiane ha proclamato uno sciopero degli avvocati. I legali sono invitati ad astenersi dall'attività giudiziaria dal 29 al 31 marzo prossimi.

"Le motivazioni della proclamata astensione sono molteplici", spiega in una nota la Camera penale del Piemonte occidentale e della Valle d'Aosta, comprese "la protesta per la riforma della prescrizione penale entrata in vigore all'inizio del 2021" e la "mancanza di iniziative riguardo la crisi di autorevolezza che la magistratura sta attraversando a seguito della nota vicenda Palamara". 

Altro motivo di protesta, si legge nel comunicato, è il portale telematico di gestione del processo penale ritenuto "del tutto inadeguato e, al momento attuale, malfunzionante". Scendendo nel dettaglio del problema, la Camera penale spiega: "per gli atti che i difensori devono o possono depositare nel corso delle indagini preliminari, in particolare nelle segreterie delle procure, o per quelli indicati dal DM del 13 gennaio 2021, fra i quali le querele di parte, l'unica modalità di deposito prevista dal legislatore è tramite il portale telematico. Tale obbligo è stato introdotto quando ancora il portale telematico non era nemmeno funzionante, essendo stato progressivamente implementato solo successivamente" e attivato senza "un adeguato periodo di test". Il risultato è che "il portale risulta non accessibile in diverse ore della giornata", che la richiesta di abilitazione all'accesso "non è riscontrata dal personale delle procure o il risconto viene dato a distanza di tempo notevole" e in alcuni casi l'avvocato "non è nemmeno inserito nel sistema con le credenziali corrette" e quindi è impossibilitato ad accedere. Tutto questo determina "numerosissimi difetti che di fatto possono, in molti casi, impedire o comunque ostacolare pesantemente l'esercizio dell'attività difensiva in tali fasi, con grave lesione dei diritti delle persone sottoposte alle indagini preliminare, delle persone offese vittime di reati e dei cittadini in generale".

"Nonostante le proteste avanzate sia dai singoli avvocati, sia dalle Camere Penali a livello locale che dall'UCPI riguardo i malfunzionamenti e la palese inaccettabilità della situazione attuale, nessuna iniziativa volta alla soluzione di tale problema è stata adottata da nessuna autorità", segnala la Camera penale del Piemonte occidentale e della Valle d'Aosta. "Solo localmente, grazie alla sensibilità e alla disponibilità di singoli uffici o magistrati, sono stati adottati provvedimenti volti ad ovviare alle problematiche riscontrate".

 

 

redazione

 

 

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