Il Rapporto dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering tiene conto dei decessi in rapporto alla popolazione che lavora
Nel corso di 17 mesi di pandemia in Valle d'Aosta sono avvenute due morti sul lavoro per Covid, un dato che colloca la regione al sesto posto in Italia per quanto riguarda il numero di decessi in rapporto alla popolazione lavorativa. Dalla Valle d'Aosta inoltre arriva lo 0,5% delle denunce di infortunio (in base ai dati Inail) provenienti in tutta Italia.
L'elaborazione è dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre che ha raccolto informazioni su "morti bianche" e denunce di infortunio legate al contagio per nuovo coronavirus tra gennaio 2020 e maggio 2021.
In tutta Italia da gennaio 2020 allo scorso maggio sono 639 le vittime sul lavoro per Covid con un aumento, a maggio, del 6,5%. Molise, Campania, Abruzzo, Lombardia e Ligura le regioni che precedono la Valle d'Aosta nella classifica del rischio più alto rispetto alla popolazione che lavora.
Le denunce totali di infortunio sul lavoro legate al nuovo coronavirus sono 175.323. Un quarto del totale arriva dalla Lombardia, il 13,3% dal Piemonte e il 10,6% dal Veneto. Sotto l'1%, oltre alla Valle d'Aosta, anche Umbria (0,8%), Calabria (0,7%), Basilicata (0,5%) e Molise (0,3%).
«Continuiamo a registrare nuove denunce di infortunio mortali e non mortali – sottolinea Mauro Rossato, presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro - ma le percentuali di incremento si abbassano costantemente e questo è certamente dovuto all'effetto vaccini. I nostri grafici - aggiunge - mostrano un costante decremento nel totale delle denunce di infortunio, mese per mese, che risultano essere addirittura dimezzate tra gennaio e febbraio e poi comunque in costante calo. Una tendenza favorita certamente dall'arrivo dei vaccini».
Clara Rossi