Direttore dei distretti sanitari 3 e 4 della Valle d'Aosta
Come sta andando la campagna di vaccinazione contro il Covid-19?
«La campagna procede bene. Ci sono momenti con numeri più bassi e settimane in cui recuperiamo. Dipende tutto dalla risposta dei valdostani. C'è chi non risponde e chi non si presenta all'appuntamento, ma per fortuna sono pochi. L'obiettivo è vaccinare tutti specialmente nella fascia di età 60-79 anni, quella più fragile e quindi da immunizzare il prima possibile».
È questa la fascia d'età più restia a vaccinarsi?
«Sì, in parte, ma la mancata disponibilità può essere legata alle vacanze. Probabilmente dopo il periodo di ferie l'afflusso sarà maggiore».
I giovani come rispondono alla campagna vaccinale?
«I giovani rispondono bene, sono contento. Sono molto coscienziosi e rispettosi verso gli altri. Si vaccinano non per sé stessi, ma per proteggere gli altri».
Vaccinazioni in farmacia: come procedono?
«Da quanto posso vedere le farmacie hanno fatto un buon lavoro. I numeri chiaramente non sono molto grandi viste le difficoltà logistiche e le procedure difficile da rispettare per una farmacia, però il loro contributo è utile. Ringrazio i farmacisti che hanno aderito».
Il presidente del Consiglio superiore della sanità Locatelli ha dichiarato nei giorni scorsi che le persone vaccinate con entrambe le dosi sono "coperte" rispetto alla variante delta. È così? E in Valle d'Aosta risultano casi di questa variante?
«In Valle d'Aosta non abbiamo isolato alcun caso di variante delta. La variante sicuramente è da attenzionare, si tratta di un virus "nuovo". Tutti i coronavirus cambiano col tempo. La nostra fortuna è che la maggior parte dei vaccini protegge anche dalla variante delta. La doppia dose sicuramente copre, ma anche la prima. Chi si è vaccinato ha la copertura sulla malattia da coronavirus. Il vaccino ci ha salvato da una quarta ondata».
I morti sono diminuiti
«Non solo i morti, ma anche i casi di contagio».
Arriveranno altre varianti?
«Prendiamo come riferimento il virus influenzale: ogni anno cambia, ma le varianti hanno un impatto diverso. Ti contagiano, ma spesso non causano sintomi gravi. In alcuni momenti anche il virus influenzale provoca vittime, soprattutto tra le fasce più fragili. Certo, il Covid-19 è un virus completamente diverso da quello dell'influenza».
Ci sono medici che non si sono vaccinati contro il Covid-19, e non sono poi così pochi. Cosa ne pensi?
«Rispondo con un po' di rabbia. Non condivido e soprattutto non capisco perché non si vaccinino. Perché non credono nella ricerca? Non credono in ciò che hanno studiato? Per quale motivo mettere a rischio la vita degli altri quando hanno fatto un giuramento, quello di proteggere la salute dei pazienti? Dovrebbero spiegarlo. Hanno paura? È una questione di egoismo? Non li capisco nel modo più assoluto. Mia figlia, 18 anni, non è nella fascia a rischio, ma per senso civico si vuole vaccinare».
Con questo comportamento sconfessano il loro lavoro?
«Sconfessano quello che hanno studiato. La scienza ha una credibilità o no? Certo, all'inizio c'era della confusione, tutto ci è caduto addosso e abbiamo sentito pareri contrastanti, ma alla base di tutto c'è la ricerca. I vaccini hanno salvato il mondo».
Marco Camilli