Nuovi criteri per la zona gialla, Lavevaz contrario: 'inapplicabili per la Valle d'Aosta'

La Valle d'Aosta 'rischia di chiudere per 2 o 3 ricoverati'

 

Dehor

Il governo sta per modificare i criteri di assegnazione delle zone gialle e dei colori delle Regioni. Per passare dal bianco al giallo si guarderà in futuro al dato sull'incidenza dei casi di Covid-19 e anche al tasso di ospedalizzazione dei pazienti positivi. 

Per la zona bianca rimane il parametro dei 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti per almeno tre settimane. Se una regione supera questo dato, ma si mantiene entro il limite dei 150 casi per 100mila abitanti, è necessario guardare al tasso di occupazione dei reparti ospedalieri o delle terapie intensive che deve restare, rispettivamente, inferiore al 15% e inferiore al 10%. Una regione che supera la soglia dei contagi e quella delle ospedalizzazioni per Covid-19 diventa gialla.

Le nuovi condizioni per la zona gialla sono valutate negativamente dal presidente della Regione, Erik Lavevaz. «I parametri, proposti dal Governo, riguardanti le percentuali di occupazione dei posti di terapia intensiva e dei posti di area medica per il passaggio da una fascia di rischio all'altra sono inapplicabili per i piccoli numeri della Valle d'Aosta», afferma. «La nostra regione rischia di "chiudere" per soli 2 o 3 pazienti positivi ricoverati nel nostro unico ospedale regionale. Si tratta di un rischio tutt'altro che remoto, considerato che durante la stagione turistica la popolazione presente nella regione triplica».

Durante l'incontro con il governo Lavevaz ha proposto di introdurre «una franchigia di almeno 5 posti letto per la terapia intensiva da applicare alle soglie individuate dal governo» per la Valle d'Aosta e le Regioni più piccole.

 



Elena Giovinazzo

 

 

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