Secondo il sindacato degli infermieri è in corso una 'grave violazione' del Ccnl integrativo
Code, esiguità di cibo, scarsa possibiiltà di scelta: sono le principali problematiche del servizio di mensa sollevate dai sindacati per il personale dell'Usl della Valle d'Aosta.
Secondo il NurSind «siamo di fronte a una grave violazione dell’art. 29 Ccnl integrativo 07/04/99 che recita testualmente: "Le aziende, in relazione al proprio assetto organizzativo e compatibilmente con le risorse disponibili, possono istituire mense di servizio o, in alternativa, garantire l’esercizio del diritto di mensa con modalità sostitutive"».
Il sindacato cita l'esito di una riunione tecnica di Cisl Fp, Uil Fpl e Savt che ha messo in luce diverse criticità del servizio emnsa. Oltre a quelle già citate, c'è l'impossibilità del personale infermieristico di alcuni reparti di assentarsi nella fascia oraria di fruizione della mensa a causa di problemi oragnizzativi, la chiusura della mensa della sede di via Guido Rey e del dipartimento di Prevenzione, il divieto di mangiare in ufficio.
L'Usl, spiega il NurSind, ha proposto alcune soluzioni a mettere in pratica nei prossimi mesi come la prenotazione dei pasti, l'ampliamento dell'orario di apertura della mensa e una sede milgiore per il locale mensa all'ospedale Parini. Nel frattempo «spetta il buono pasto a chi abbia diritto alla pausa e non possa usufruire della mensa per ragioni di servizio. L'11 marzo 2021 abbiamo formalmente chiesto all’Azienda USL Valle d’Aosta di provvedere alla dazione del buono pasto o di altra forma sostitutiva o compensativa». La richiesta «non è stata accolta e, mentre la situazione peggiora di giorno in giorno, l'unica strada percorribile sembra essere quella delle azioni legali (gratuite per gli iscritti) volte all’affermazione del diritto e alla liquidazione delle competenze pregresse», conclude il NurSind.
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