Il tunnel chiuderà al traffico per quindici settimane in autunno per i lavori di risanamento della volta della galleria
Il Geie Traforo Monte Bianco si prepara per la seconda lunga chiusura dovuta ai lavori di risanamento della volta della tunnel del Monte Bianco.
Il periodo individuato per l'intervento del 2025 dall'ente gestore è lo stesso dello scorso anno: dopo i mesi estivi e prima delle festività di fine anno per un totale di quindici settimane consecutive, così da non impattare eccessivamente sui flussi turistici. La chiusura del Traforo del Monte Bianco dunque scatterà alle ore 17 del 1° settembre e durerà fino alle ore 17 del 12 dicembre 2025, con l'impegno preso dal Geie Tmb di «fare tutto quanto è nelle sue possibilità affinché la circolazione possa essere ripristinata in anticipo» rispetto alla data prevista.
Questo secondo cantiere-test si concentrerà su due tratti di galleria, 254 metri di lunghezza in totale. Per intervenire è necessario smontare tutti gli impianti tecnologici e di sicurezza, dunque il traffico deve essere sospeso per tutta la durata dei lavori.
La data di scadenza di tutti gli abbonamenti (10 o 20 transiti) in corso di validità alla data di inizio della chiusura totale (1° settembre 2025) sarà prorogata automaticamente di quattro mesi.
«Il Traforo del Monte Bianco, opera che ha oltre 60 anni - evidenzia il Geie Tmb -, è il primo tra i grandi tunnel europei ad intraprendere lavori di risanamento profondi sulla sua struttura, con importanti interventi di genio civile sull'impalcato su cui poggia il piano viabile e sulla volta».
I lavori compiuti nel 2024 e quest'anno comportano un investimento di 50 milioni di Euro. «Questi cantieri sperimentali - spiega l'ente gestore - rappresentano la chiave del proseguimento del risanamento. Consentiranno di studiare tutti i parametri, e sarà solo al termine di queste fasi che potrà essere determinato più precisamente il proseguimento del risanamento della volta. Si tratterà di individuare la miglior metodologia operativa, in particolare la durata, la tecnologia impiegata, l'impatto della chiusura sul lungo periodo e sugli itinerari alternativi, ecc».
Clara Rossi