Indagine de Il Sole 24 Ore: fuori dal podio per qualità della vita per i giovani e per gli anziani
È stata presentata da Il Sole 24 Ore la quinta edizione dell'indagine sulla qualità della vita nelle province italiane per i bambini, per i giovani e per gli anziani. L'obiettivo del report è fotografare i servizi e le risposte che i diversi territori sono in grado di dare a queste tre diverse fasce di età.
Classifica per i bambini
Per quanto riguarda Aosta, spicca il terzo posto per la qualità della vita dei bambini (fascia di età da 0 a 14 anni).
Scendendo maggiormente nel dettaglio emergono il 96° posto su 107 per tasso di fecondità e i due 62esimi posti per progetti PNRR e per l'istruzione e reati su minori. Questi due indici negativi sono controbilanciati dal 1° posto in Italia per edifici scolastici con mensa, dal 5° posto per spazio abitativo e dall'8° posto per l'indice di sport nella fascia di età valutata.
Aosta si piazza sull'ultimo gradino del podio grazie al punteggio di 573,3. Lecco e Siena, province rispettivamente al primo e secondo posto, hanno un punteggio complessivo di 586,2 e 574,7.
Qualità della vita per giovani
Valutando i servizi e le opportunità per la fascia di età 18-35 anni, Aosta scende al 15° posto con un punteggio di 558,7, oltre 100 punti in meno rispetto Gorizia prima della classe (666,3).
Fatta eccezione per la percezione di insicurezza (2° posto) e dagli spettacoli/locali (10° posto), negli altri parametri presi in considerazione la Valle d'Aosta è sempre fuori dalla "top ten. Per esempio per disoccupazione giovanile fino a 34 anni è 29esima, per soddisfazione del proprio lavoro è 31esima, per gap affitti tra centro e periferia è 104esima, per concerti e per amministratori comunali con meno di quarant'anni è rispettivamente 70esima e 77esima.
Qualità della vita per over65
Infine l'indagine sulla qualità della vita per gli anziani vede la Valle d'Aosta al 10° posto con 554,7 punti (in cima alla classifica c'è Bolzano con 648,7 punti).
Malgrado il secondo posto per la spesa sociale per anziani e il terzo posto per biblioteche, la classifica generale sconta posizionamenti non brillanti per infermieri non pediatrici (61° posto), consumo di farmaci per obesità (93°), persone sole (103°), posti letto nelle RSA (55°) e consumo di farmaci per depressione (57°).
Marco Camilli