Fallimento Stolemberg, in manette un sessantenne di Torino

Fallimento Stolemberg, in manette un sessantenne di Torino

 

Coinvolti nelle indagini della Gdf di Aosta anche un killer e un ex carabiniere mandante di un omicidio

AOSTA. Un sessantenne di Torino è stato arrestato dalla guardia di finanza di Aosta per il fallimento della Stolemberg Srl, società che acquistò l'immobile della vecchia stazione della seggovia di Staffal, a Gressoney-La-Trinité. Si tratta di Raffaele Giangrande, finito in carcere su ordinanza di custodia cautelare del gip Paladino.

Secondo i militari del gruppo di Aosta Giangrande era "amministratore di fatto" della società tra il 2013 ed il 2014 mentre l'amministratore di diritto, Pantaleone Parlato, ex carabiniere, è attualmente detenuto come mandante dell'omicidio di Salvatore Germanò.

La complessa vicenda è spiegata dalla Gdf. Il gip contesta a Giangrande "non solo la distruzione e l'occultamento delle scritture contabili della società fallita - si legge nella nota - ma soprattutto il fatto di aver concluso con la stessa e con il suo amministratore dell'epoca, Parlato Pantaleone, un contratto di consulenza del valore di 200.000 euro, che viene ritenuto sostanzialmente privo di contenuti professionali, non avendo G.R. alcun tipo di professionalità specifica in materia aziendale o finanziaria, se non già i citati specifici precedenti penali. E' stato quindi dimostrato che Parlato – amministratore di diritto - e G.R. – qualificato come amministratore di fatto -, in concorso fra di loro ed in danno della società amministrata, approntarono il contratto di consulenza al fine di distrarre dal patrimonio sociale, che già versava in precarie condizioni finanziarie, una cospicua somma di denaro".

Secondo la Finanza "l'articolato disegno criminoso è poi proseguito con l'utilizzo del contratto di consulenza del valore di 200.000 euro, che venne riversato in un decreto ingiuntivo, a cui il proprietario e nuovo amministratore della Stolember Srl non fece opposizione, spaventato dal fatto che la persona a cui si era in precedenza rivolto per avere “protezione”, ovvero Salvatore Germanò, fosse stato assassinato proprio su mandato di Parlato Pantaleone. Altri elementi d'indagine - continua la nota - raccolti hanno permesso di rilevare che sempre ricattando il legittimo proprietario ed amministratore di Stolemberg, con la minaccia di chiedere il fallimento della società, G.R. riuscì ad estorcergli un nuovo contratto di consulenza del valore di 100.000 euro, utilizzato anche per chiedere l’affidamento ai servizi sociali, quale misura alternativa alla detenzione a cui era costretto presso la Casa Circondariale di Asti, in ragione del cumulo di pena derivante dal passaggio in giudicato di diverse sentenze a suo carico".

"L'epilogo della vicenda - conclude la Gdf - ha visto G.R. richiedere il fallimento della Stolemberg Srl, procedura di per sè non illecita, come osserva il G.I.P. nella sua ordinanza, se non fosse per il fatto che i crediti vantati nei confronti della società sono inesistenti e frutto di un preciso disegno criminoso, desumibile, fra l'altro, dalla "coerenza e sistematicità con cui G.R. ha coltivato questo credito"".

 

redazione

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