Uranio impoverito, ok del Tar di Aosta a risarcimento a militare

L'alpino svolse missioni in Afganistan e Kosovo fino al 2008

martelloAOSTA. Il Tar della Valle d'Aosta ha accolto la richiesta di risarcimento per danno biologico di un alpino impiegato in Kosovo e Afghanistan missioni con uso di proiettili con uranio impoverito, tra il 1999 ed il 2008. Dovranno essergli versati 103 mila euro.

Al militare, un valdostano di 37 anni, venne diagnosticato il Linfoma di Hodgkin classico a cellularità mista. Sottoposto a cicli di chemioterapia, rientrò al lavoro svolgendo mansioni da impiegato e con il riconoscimento di una indennità per causa di servizio, ma non del risarcimento. Da qui è partita la causa contro il ministero della Difesa.

Secondo i giudici del Tar proprio la concessione di quell'indennizzo conferma che «l'insorgenza della patologia è dipesa» dalle «condizioni di lavoro, cioè nell'esposizione ad uranio impoverito». La «tesi negazionista dell'Avvocatura», in base alla quale all'epoca era «oggettivamente impossibile prevedere e prevenire ciò che in quegli anni era sconosciuto e non prevedibile», è stata di conseguenza respinta.

 

C.R.

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