AOSTA. L'omologazione del piano di concordato della Casinò de la Vallée Spa dal parte del Tribunale di Aosta mette da parte per ora l'istanza di fallimento della Procura, ma non l'inchiesta per bancarotta fraudolenta. Anzi, per certi versi l'ok dei giudici rappresenta una svolta.
Per sostenere la bancarotta fraudolenta non è necessario un fallimento. Basta l'ammissione di una procedura alternativa come quella del concordato preventivo scelto dalla Casinò Spa. Entrambe, fallimento e concordato, si basano sullo stesso presupposto: lo stato di insolvenza di una società che, nel caso della società di Saint-Vincent, secondo la ricostruzione della procura è stato provocato dagli amministratori che si sono succeduti negli anni e dagli ex componenti del collegio sindacale.
La Guardia di finanza, che indaga da un anno sulla situazione finanziaria della società partecipata al 99% dalla Regione, ieri ha notificato al gip la richiesta di un incidente probatorio per analizzare nel dettaglio sette anni di bilanci. "Questo provvedimento - spiegano nel dettaglio i finanzieri - permetterà la nomina di un perito che valuterà i bilanci della società dal 2011 al 2017".
Marco Camilli