Fondi al Casinò, revocata la donazione di immobili di Rollandin ai figli

Accolto l'appello della procura contabile sulla nuda proprietà di 289 beni immobili ceduta dall'ex presidente

 

Augusto RollandinAOSTA. È stata revocata in appello dai giudici della Corte dei Conti la donazione di immobili effettuata da Augusto Rollandin a favore dei figli nel 2017, a indagini già iniziate sui fondi pubblici erogati al Casinò di Saint-Vincent.

In primo grado la revoca della donazione - che ha riguardato la proprietà di 289 beni immobili - era stata rigettata, invece i giudici della II sezione giurisdizionale centrale hanno accolto l'appello della procura ritenendo "altamente probabile" che Rollandin abbia "agito nella piena consapevolezza di sottrarre beni alla garanzia patrimoniale generica". Analizzando la tempistica "all'epoca delle donazioni (il 30 giugno 2017) vi era già un'eco mediatica significativa" dell'indagine della procura contabile sul possibile danno erariale per i 140 milioni di euro di finanziamenti che la Regione ha assegnato al Casinò tra il 2012 ed il 2015.

Il processo riferito a quella indagine è giunto al secondo grado di giudizio. Nella prima sentenza, due anni fa, Rollandin era stato condannato a risarcire 4,5 milioni di euro (l'accusa ne chiede 17,2). Gli immobili donati dall'ex presidente della Regione hanno un "valore catastale, aggredibile in sede esecutiva, pari a 1.462.200 euro, mentre la nuda proprietà è stata donata" con "un valore fiscale pari a 1.011.300 euro. Oltre alle evidenti difficoltà che si incontrerebbero, in caso di conferma della sentenza di primo grado, nella vendita giudiziale del solo usufrutto - dicono i giudici -, il valore di realizzo non sarebbe comunque idoneo a soddisfare le istanze creditorie". Questa "incapienza sarebbe destinata ad aggravarsi, qualora il giudice d'appello accogliesse" la richiesta della procura ad una condanna più alta di quella di primo grado. Per questi motivi la donazione è stata annullata.

I giudici contabili sottolineano inoltre come una simile scelta sia stata "operata da un numero consistente di soggetti coinvolti nell'indagine, sicché le singole motivazioni poste a base dei vari atti dispositivi non possono che apparire meramente defatiganti". I giudici hanno poi revocato due atti notarili del marzo 2017 che coinvolgono l'ex assessore all'agricoltura Giuseppe Isabellon.

 

 

Marco Camilli

 

 

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