CVA, nel primo semestre 2022 ricavi a 620 milioni malgrado il calo di produzione

Crescono però anche i costi operativi. Argirò: confermati tutti gli obiettivi di crescita de Piano Strategico»

 

Idroelettrico

Nel primo semestre dell'anno la Compagnia Valdostana delle Acque registra un calo della produzione e degli utili netti e un margine operativo lordo stabile. Rispetto allo stesso periodo del 2021 in particolare la produzione di energia è diminuita del 4 per cento e l'utile netto è calato di quasi 3 milioni.

La relazione finanziaria semestrale 2022

L'andamento del gruppo è riassunto nella relazione finanziaria semestrale consolidata approvata dal Consiglio di amministrazione di CVA.

L'Ebitda risulta stabile a 64,9 milioni di Euro malgrado la riduzione della produzione di energia idroelettrica per effetto della siccità. La posizione finanziaria netta si attesta sui 297,5 milioni di euro «in incremento rispetto ai 146,7 milioni di euro del 31 dicembre 2021, per effetto delle nuove linee attivate per fronteggiare le margin call relative alle operazioni di hedging sul prezzo dell'energia», spiega CVA.

Al 30 giugno 2022 il gruppo registra un utile netto consolidato pari a 21,2 milioni di euro contro i 24,3 milioni di euro del primo semestre del 2021. «Tale risultato, oltre ad essere influenzato dalle minori produzioni realizzate, compensate dai migliori prezzi di cessione ottenuti sulla produzione eccedente quella oggetto di precedenti contratti di copertura sul prezzo, è influenzato per 26,4 milioni di euro» dal contributo sugli extra-profitti e dall'onere stimato del meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell'energia elettrica introdotto con l’art 15-bis del D.L. n. 4 del 27 gennaio 2022.

Il calo di produzione dell'energia è del 4% (-20% se confrontata con le previsioni di budget), in particolare il 6% in meno per la sola energia da fonti idriche a causa della siccità. Il risultato è compensato solo in piccola parte dall'incremento del 5% di produzione degli impianti eolici e fotovoltaici.

Minore produzione rispetto alle previsioni

Le particolari condizioni climatiche alla base del calo della produzione si traducono in un -20% di produzione rispetto alle aspettative del budget 2022.

I 1.034 GWh prodotti tra gennaio e giugno 2022 permettono comunque alla Compagnia Valdostana delle Acque di mantenere stabile la propria quota di contribuzione alla produzione nazionale stabile al 2,4% e allo stesso tempo di incrementare la quota di contribuzione in campo idroelettrico all'8% grazie alla maggiore disponibilità idrica rispetto ad altri territori.

Extra-profitti e aumenti dei costi operativi

«L'aumento del valore dei prezzi di vendita nel primo semestre 2022, pur in presenza di una contrazione della produzione, ha consentito al Gruppo di incrementare il valore dei Ricavi Totali che al 30 giugno 2022 ammontano a 619,7 migliaia di euro, anche se penalizzati dalla diminuzione degli altri Ricavi e Proventi, per effetto dei minori incentivi maturati», precisa inoltre CVA. 

Di pari passo «i costi operativi subiscono un incremento attestandosi a 554,7 milioni di euro (182,9 milioni di euro al 30 giugno 2021) a seguito, soprattutto, della variazione dei prezzi dell'energia elettrica che, oltre ad un aumento del costo dell'energia acquisita all'ingrosso, hanno comportato al 30 giugno 2022 oneri da attività di copertura per circa 253,7 milioni di euro, contro i 12,6 milioni di euro rilevati alla medesima data del 2021».

La relazione segnala infine in aumento degli investimenti del 35,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Obiettivi di crescita confermati per CVA

L'amministratore delegato Giuseppe Argirò commenta: «Il primo semestre 2022 ha visto perdurare i rialzi sul mercato delle commodities energetiche alimentate anche dai complicati scenari geopolitici e dal grave impatto della siccità con una ripercussione diretta sulle produzioni idroelettriche».

Ancora Argirò: «CVA ha agito opportunamente attraverso il monitoraggio dei rischi delle commodities e di esposizione finanziaria e creditizia, mitigando così gli impatti che le turbolenze dei mercati energetici avrebbero potuto generare». Per questo motivo «i risultati economici ed industriali ci consentono di confermare tutti gli obiettivi di crescita previsti dal Piano Strategico».

 

 

redazione

 

 

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