Elezioni, Spelgatti (capolista Lega): "autonomia è stata abusata"

Elezioni, Spelgatti (capolista Lega): "autonomia è stata abusata"

 

AOSTA. Nicoletta Spelgatti, capolista della Lega alle elezioni regionali di maggio: quale risultato vi aspettate?
«Stiamo lavorando bene sul territorio, lo stiamo facendo da anni e i cittadini ci danno fiducia. Per la nostra lista abbiamo puntato sulla serietà delle persone e sugli anni di appartenenza al nostro movimento. Non basta essere della società civile e preparati, bisogna avere idee molto forti ed essere convinti delle battaglie che si portano avanti. I cittadini ci premiano per la serietà delle nostre battaglie e contiamo di fare un bel risultato».

Lega e M5s sono stati i vincitori delle elezioni politiche. Qualcuno ha tentato di salire sul carro del vincitore per essere nella vostra lista?
«Sì, il fenomeno c'è stato tanto che avremmo potuto chiudere ben più di una lista. Non abbiamo però accettato nessuno proprio perché per noi è importante dare fiducia alle persone che sono con noi da tempo e che condividono il nostro percorso e il nostro progetto. Troppo facile arrivare adesso e dirsi leghisti».

La Lega e lei che è capolista cosa pensate dell'autonomia?
«L'autonomia è un valore assoluto da rafforzare perché così com'è impostata oggi non è sufficiente. Il problema è ciò che ne è stato fatto. Se i politici fino ad oggi hanno abusato di uno strumento fondamentale come l'autonomia e lo hanno utilizzato per fare scambio di voti o spendendo male le risorse, questo non significa che lo strumento sia sbagliato. Delegare le competenze a Roma o a qualsiasi altro soggetto è la cosa più sbagliata che possa accadere. Il governo deve essere di prossimità e il più vicino possibile al controllo dei cittadini. Certamente però il dato di fatto più amaro è che, fino ad oggi, l'autonomia è stata utilizzata molto male».

Il bilinguismo?
«Il bilinguismo è importante perché la Lega punta sempre su tutto ciò che è identità, tradizione, cultura, territorio. Salvaguardare le nostre peculiarità e le nostre radici, e quindi il bilinguismo, è fondamentale. Bisogna combattere questa globalizzazione che sta portando alla distruzione dei popoli e dei territori».

Salvini ha detto che se governerà chiederà di eliminare le sanzioni alla Russia
«Sono d'accordo»

E se voi sarete al governo, qual è la prima cosa che vorreste eliminare?
«Ci sono tantissime cose cominciando dal ripensare l'intero sistema Valle d'Aosta. La prima vera rivoluzione avverrà quando si inizierà a pensare davvero al bene della nostra gente, quando si porterà avanti il discorso della meritocrazia e si promuoverà questa terra vedendola come una roccaforte di bellezza. Bisogna quindi promuovere tutto ciò che è turismo, trasporti e le nostre pecualirità e rilanciare questa valle dal punto di vista imprenditoriale. Servono posti di lavoro, bisogna far sì che i giovani non se ne debbando andare, permettere loro di riscoprire la Valle d'Aosta e di rilanciarla».

Sono stati spesi milioni di euro per il Casinò e Grand Hotel Billia, ma se quelle risorse fossero state investite in strutture sciistiche pensa che la Valle d'Aosta avrebbe potuto competere per le olimpiadi invernali?
«Penso di sì, il problema è che i soldi in Valle d'Aosta sono sempre stati spesi molto male perché alla fin fine, traducendolo in un'unica frase, sono stati spesi per la compravendita del voto. Non c'è stata la volontà di creare un tessuto imprenditoriale sano poiché non sarebbe stato controllabile. Chi non ha bisogno di "mamma Regione" non è controllabile e questo vale anche per tutte le persone che lavorano nel privato. Proprio per questo bisogna ripensare a come si spendono i soldi. Il periodo delle vacche grasse però è finito e c'è da rimboccarsi le maniche. Sono comunque ottimista perché il periodo di crisi nera portato questo modo di fare politica ha un risvolto positivo: si possono finalmente liberare delle potenzialità differenti pensando ad un modo di vivere e di fare politica differente».

Alle elezioni politiche l'esterma destra (Casapound, Forza Nuova) ha raccolto pochi voti al contrario di quanto era stato detto alla vigilia del voto. In questa tornata elettorale vi siete uniti a Casapound?
«Assolutamente no, corriamo da soli. Veniamo etichettati come una forza di destra, ma vorrei vedere al giorno d'oggi cosa vuol dire destra e sinitra. Con Casapound avevamo condiviso un breve percorso per le elezioni comunali del 2015 perché in quel momento la battaglia più grossa era sull'immigrazione e con loro c'erano dei piccoli punti in comune. Noi però siamo estremamente differenti: la Lega è federalista nel Dna e già questa è una scissione fondamentale. La Lega corre da sola ed abbiamo spezzato l'alleanza con Forza Italia e Fratelli d'Italia al contrario di quello che è successo nelle altre regioni. Abbiamo dovuto discutere per affermare questa nostra scelta perché essendo così fortemente autonomisti e federalisti non potevamo avere connubi con altre forze politiche».

L'antifascismo
«Vorrei capire al giorno d'oggi chi non sia antifascista. Noi lo siamo profondamente. Qualcuno mi dovrebbe spiegare cosa vuol dire essere fascisti nel 2018. Quando in Comune ad Aosta sono state presentate le mozioni sull'antifascismo mi sono opposta, ma non perché io sia fascista. Qualsiasi persona sana di mente è antifascista, il problema è che alla Lega veniva data questa etichetta, oltre che quella del razzismo e dell'omofobia. Sottoscrivere quelle mozioni sarebbe stato molto pericoloso per un ragione: chi dà la patente di fascista?».

Gli elettori daranno una risposta
«L'hanno già data visto che nel momento in cui in Italia la Lega veniva indicata dalle altre forze politiche, in maniera del tutto ignorante, come fascista, gli italiani ci hanno lo stesso premiati. Significa che gli italiani sono fascisti? No, vuol dire che si sono resi conti che avere idee contrarie all'immigrazione incontrollata, non contro quella sana, non vuol dire essere razzisti; che il fatto di essere a favore della famglia tradizionale e contro l'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali non significa essere omofobi. Si condanna completamente l'omofobia, siamo per la libertà delle persone, ma questo non significa essere d'accordo sul fatto che una coppia omosessuale possa adottare un bambino perché un bambino ha diritto di avere un padre ed una madre. Gli elettori si sono stancati di queste eitchette».

Avete già raccolto le 1000 firme necessarie per presentare la lista?
«Le stiamo raccogliendo nonostante le difficoltà legate al problema dei certificatori. Questa legge elettorale che è stata fatta apposta per bloccare tutte le liste. Il problema è che solo i notai possono certificare le firme, in alternativa le persone devono andare fisicamente nei Comuni a firmare non è così facile. Ora abbiamo avuto la disponibilità di alcuni notai e potremo attivare fare i banchetti».

 

Marco Camilli


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