AOSTA. Anche i liberi professionisti potranno accedere ad alcuni finanziamenti regionali grazie all'equiparazione alle imprese inserita con un emendamento nella legge di stabilità regionale, approvata ieri dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
Si tratta di «una iniziativa importante per un settore economico in difficoltà, che di fatto recepisce quanto previsto dalla legge di stabilità dello Stato», affermano in una nota i consiglieri di maggioranza. «Con questa norma si compie un primo, importante passo, concedendo l'accessibilità alle libere professioni ai benefici della legge regionale n. 6/2003 con particolare riguardo ai sostegni per gli investimenti, per l'internazionalizzazione e per formare consorzi e reti d'imprese».
L'emendamento approvato rappresenta quindi «un primo intervento per segnalare l'attenzione del Consiglio regionale per il mondo delle professioni nell'ambito di una disciplina più organica e complessiva che è in corso di predisposizione» in terza Commissione consiliare, aggiungono Uv, Uvp, Alpe e GM.
Il concetto che questo emendamento rappresenti soltanto un primo passo cui dovrà seguire un intervento più ampio viene espresso anche dalla Lega, seppure in modo del tutto diverso.
L'emendamento della maggioranza è «un semplice ripiego», afferma in particolare l'ex presidente della terza commissione Luca Distort, convinto che «questa procedura non esprima minimamente una risposta del Consiglio regionale che sia degna della richiesta di tutela proveniente dall'intero comparto professionale tecnico, che in Valle d'Aosta costituisce un'ampia fascia rappresentata da numeri importanti (contiamo circa 1400 professionisti iscritti ai vari Albi ed Ordini di appartenenza).» Secondo la Lega tra l'altro l'emendamento «potrebbe creare seri problemi applicativi».
Distort spiega di essere al lavoro su una proposta di legge organica frutto del Tavolo permanente di confronto tra Amministrazione regionale e Ordini tecnici professionali avviato sotto la sua presidenza in terza Commissione. Questa proposta «prevede di sviscerare tutti gli aspetti che regolano il rapporto tra le parti in causa (professionisti e committenti compresi), dal rilascio dei titoli abilitativi alla fase di agibilità finale, in un settore, come l'edilizia, che accusa la maggior dimensione d'urto della crisi economica che investe questi anni. La bontà della proposta di legge in atto è stata riconosciuta dall'aula - aggiunge Distort - e tale riconoscimento si è formalizzato attraverso la richiesta del neo presidente della terza Commissione a lavorare, di comune accordo, sul testo di legge in questione».
E.G.