Elezioni europee, La lega sfonda in Valle d'Aosta con il 37% dei voti

Matteo SalviniAOSTA. La Lega di Matteo Salvini è il primo partito in Valle d'Aosta con oltre il 37% dei voti. Raccoglie un successo che gli elettori le hanno tributato dopo una folle agonia suicida della vecchia politica Valdostana di questi ultimi anni.

Già con le elezioni amministrative di Maggio 2018 la Lega aveva raccolto un grande consenso che le permise di far eleggere per la prima volta nella storia della Valle d'Aosta una donna alla presidenza della Regione. Nicoletta Spelgatti guidò le sorti della Valle d'Aosta per pochi mesi ma, per inesperienza sua e in contrasto con la navigata esperienza dei vecchi personaggi di Piazza Defeyes, dovette cedere e fu sostituita dall'attuale presidente Fosson.

Il risultato elettorale del 26 maggio è il compimento di un suicidio folle di politici di lunga data che, sentendosi intoccabili, si sono lasciati travolgere da vicende giudiziarie e da disinvolte alleanze politiche che hanno finito per delegittimarli.

Vedere certi numeri fa impressione, ma fa ancora più impressione notare i volti dei soliti noti che ancora non si rendono conto che il popolo valdostano ha voltato loro le spalle confidando in Matteo Salvini e nei suoi uomini e donne presenti in Valle d'Aosta.

Gli altri partiti. Il Movimento Cinque Stelle non arriva neanche al 10% pagando l'abbraccio mortale con la Lega al governo della nazione. Tante scelte prese in contrasto con la stessa natura del movimento - vedi il voto salva-Salvini e altri atteggiamenti di sottomissione all'alleato leghista - hanno allontanato la maggior parte degli elettori. Il Partito Democratico invece con il suo 16% dimostra che la cura del nuovo segretario Zingaretti sta avendo i suoi frutti.

Ora probabilmente in Regione assisteremo ad un gioco già noto che vedrà l'attuale maggioranza difendersi dalle inevitabili richieste di dimissioni e di nuove elezioni regionali che la Lega già da oggi sicuramente chiederà.

Certo, le elezioni europee non sono le amministrative regionali, ma il messaggio politico che scaturisce da questo risultato è chiaro e incontestabile. Il popolo Valdostano vuole cambiare ed è ora che questo cambiamento avvenga. Nella speranza che uomini e donne nuovi, al di là della loro ideologia, abbiano il rispetto della dignità dei loro amministrati e il "timore" dell'opinione pubblica.

Nessuno è intoccabile, tutti sono chiamati al bene comune di questa nostra Regione, la Valle d'Aosta.

 

 

 

 

 

Marco Camilli

 

 

 

 

 

 

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