Treni ad idrogeno sulla ferrovia valdostana, approvato un ordine del giorno

Treno idrogeno

AOSTA. Sperimentare sulla tratta ferroviaria della Valle d'Aosta i treni ad idrogeno: se ne è parlato ieri in Consiglio regionale con un ordine del giorno discusso durante l'esame della legge sulla mobilità sostenibile. Ordine del giorno che è stato approvato con il sostegno del governo.

L'idea, nata durante il lungo iter di audizioni in Commissione del ddl sulla mobilità sostenibile, è di far partecipare la Valle d'Aosta al programma sperimentale che già coinvolge diversi enti e le Ferrovie dello Stato «al fine di sperimentare la tecnologia ad idrogeno sulla tratta ferroviaria Torino - Aosta».

«I treni ad idrogeno sono il futuro del trasporto ferroviario - ha esordito Elso Gerandin (Mouv') presentando l'ordine del giorno -. Questa rivoluzione è già una realtà che sta prendendo forma in Germania». La prima mondiale è stata nel 2017 in Bassa Sassonia, regione che prevede di far entrare in funzione ulteriori 14 treni tra due anni. Anche in Italia c'è chi si è già mosso da alcuni anni: Toscana e Trentino, due regioni che hanno deciso di far partire la sperimentazione nel nostro paese. La Toscana in particolare ha pubblicato un bando per una collaborazione pubblico-privato.

I treni blu «potrebbero viaggiare sia con elettrico sia con l'idrogeno una volta uscito dalla linea elettrificata», ha sottolineato Gerandin, e assicurano «evidenti benefici per l'ambiente e l'inquinamento acustico e hanno un'autonomia dai 600 agli 800 km con velocità massima di 140 km/h. Confermiamo che è una tecnologia sperimentale e c'è da sciogliere il nodo dell'approvvigionamento energetico». Una recente modifica normativa ha tolto un impedimento tecnico, ora è necessario trovare imprese interessate alla cooperazione pubblico-provato.

I costi: «servono 100 milioni di euro, ma per l'elettrificazione della nostra ferrovia si parla di 80/120 milioni, quindi saremmo entro il tetto di spesa - ha osservato il consigliere di Mouv' -. Trenitalia sarebbe inoltre disponibile a dirottare risorse destinate alla sostituzione dei vecchi treni diesel; il grosso arriverà poi dall'Unione Europea».

L'assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha confermato l'apertura alla proposta. «Ciò che interessa è fare investimenti che permettano ai valdostani di usufruire di  infrastrutture che funzionino - ha spiegato - e tenere aperto un canale che potrebbe far ottenere finanziamenti anche a livello europeo per la nostra ferrovia significa  ragionare per il futuro e per i cittadini. Siamo a disposizione per ragionare, ma non per fare scelte decisive».

«Il discorso idrogeno non è nuovo per noi - ha ricordato l'assessore alle finanze Renzo Testolin -: erano già state presentate delle proposte a livello europeo per trovare un percorso condiviso tra industria, industria del trasporto e comunità locali. Il progetto è stato reputato ammissibile, ma non finanziato. Ora la possibilità di confrontarsi con realtà che hanno saputo costruire un percorso può darci un nuovo stimolo».

Nel corso del dibattito Giovanni Barocco (l'Uv) ha invitato ad allargare il ragionamento. «Esiste tutta una filiera dell'idrogeno. In Alto Adige affittano auto con trazione ad idrogeno, una energia che nelle Alpi è presente. Cerchiamo di cogliere questa occasione che va al di là della sperimentazione in questione».

 

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

 

 

 

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