Ristorazione, Consiglio Valle boccia proposta per ampliare gli orari di apertura

L'aula approva una risoluzione per sollecitare il governo nazionale ad allentare le restrizioni e rivalutare la chiusura alle ore 18 di bar e ristoranti

 

Consiglio regionaleAOSTA. La Regione non emanerà un'ordinanza per consentire a bar e ristoranti di rimanere aperti oltre le ore 18. Il governo regionale dovrà però sollecitare la Conferenza Stato-Regioni e il governo nazionale a valutare un allentamento delle normative nazionali. Questo l'orientamento espresso ieri dal Consiglio Valle.

L'assemblea ha esaminato due risoluzioni sugli orari di apertura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Una risoluzione firmata da Lega VdA e Pour l'Autonomie sollecitava l'esecutivo ad ascoltare il grido di allarme dei ristoratori firmando una ordinanza di proroga degli orari di apertura al pubblico rispetto alle limitazioni imposte dai Dpcm. 

"Il presidente della Regione, contravvenendo alle norme nazionali, ha deciso di aprire le palestre evidenziando la peculiarità del nostro territorio e invocando la necessità di benessere psico-fisico per le persone: oggi gli chiediamo lo stesso coraggio", ha affermato il capogruppo della Lega, Andrea Manfrin. "Riteniamo che in questo momento la Valle d'Aosta debba avere un'unica direzione: le attività di bar e ristoranti possono essere aperte fino alle ore 22. Votando la nostra risoluzione possiamo dare un mandato forte al Presidente della Regione".

"L'emergenza sanitaria si sta trasformando sempre più in emergenza sociale ed economica e i dati dimostrano: ecco perché crediamo che la proroga dell'apertura fino alle 22 sia un piccolo segnale di ripresa", ha aggiunto il capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel. 

Sull'argomento il presidente della Regione Erik Lavevaz si era già espresso annunciando che non ci sarebbe stata alcuna ordinanza in tal senso dal momento che la legge regionale "anti Dpcm" è sospesa nei suoi effetti. La maggioranza ha votato di conseguenza e la risoluzione è stata bocciata (20 astensioni e 14 voti favorevoli) in favore di una diversa iniziativa, dai contenuti più diplomatici, proposta e votata da UV, PCP, AV-SA, VdA Unie.

Il testo approvato impegna il governo regionale a " farsi portatore, presso la Conferenza Stato-Regioni e il Governo nazionale, dell'esigenza di adattare i protocolli e le disposizioni limitative delle attività di somministrazione alimenti e bevande, di cui alle tipologie 1, 2, 3 e 4 alla peculiare situazione del territorio valdostano; a valutare, compatibilmente con i protocolli sanitari e previo confronto con gli organismi di supporto, la possibilità di concedere parziali allentamenti delle norme nazionali, relativamente agli orari di chiusura degli esercizi di somministrazione, ferma restando l'esigenza primaria di salvaguardia della salute pubblica; a ribadire, in sede nazionale, la necessità di maggiore flessibilità riguardo alla chiusura dei confini regionali, che risulta penalizzante per il comparto turistico valdostano, compresa la Casa da gioco di Saint-Vincent".

 

Clara Rossi


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