CVA, approvato dal Consiglio Valle un ddl sulle fonti di finanziamento

Trentatré i voti a favore, astenute Erika Guichardaz e Minelli

 

CVA

Con il voto favorevole di quasi tutto il Consiglio regionale, questa mattina è stato approvato un disegno di legge sulle disposizioni in materia di operazioni societarie della Compagnia Valdostana delle Acque.

Il provvedimento, iscritto in via d'urgenza, stabilisce la transizione energetica come obiettivo strategico per lo sviluppo del territorio valdostano e autorizza Cva a «porre in essere tutte le attività finalizzate all’emissione di due prestiti obbligazionari quotati in un mercato regolamentato, di cui uno tramite lo strumento del collocamento privato per un importo di 50 milioni di euro e l’altro con un bond destinato al mercato, riservato a investitori istituzionali, per un importo massimo pari a 450 milioni di euro.»

Il presidente della quarta Commissione, Giulio Grosjacques (UV), nella relazione in aula, ha spiegato: «Il disegno di legge nasce dall'esigenza manifestata dalla Cva di fornire la copertura finanziaria al Piano strategico 2021-2025 dell'azienda e di riarticolare le fonti di finanziamento del gruppo, ad oggi esclusivamente di natura bancaria. Tutto questo per consentire a Cva, sulla quale la Regione intende mantenere il controllo pubblico - ha proseguito Grojsacques - in virtù del ruolo strategico detenuto dalla stessa nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, di ridurre l'indebitamento bancario sostituendolo con uno strumento i cui costi saranno inferiori rispetto agli oneri attuali».

Il testo è stato approvato con 33 voti a favore e l'astensione di Chiara Minelli ed Erika Guichardaz, del Pcp. Minelli ha rilevato «un'ambiguità di fondo sul ruolo di Cva. O una società strumentale della Regione per valorizzare il patrimonio regionale di acque e impianti idroelettrica e ricavarne benefici per la comunità o essere azienda leader nazionale nella produzione di energia da fonti rinnovabili, investendo in grandi impianti fuori Valle, ricercando alleanze con altri gruppi e eventualmente quotandosi in borsa. Questa seconda opzione alimenta, a mio avviso, questo testo di legge».

 

 

redazione

 

 

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