In Consiglio Valle l'assessore ribadisce la 'totale estraneità a qualsiasi forma di condizionamento'
L'assessore regionale alla Sanità chiederà di svolgere delle verifiche interne all'Usl sulle procedure di reclutamento del personale tramite agenzie di lavoro interinale e sull'attribuzione degli incarichi apicali dell'azienda sanitaria. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse intervenendo questa mattina in Consiglio Valle durante l'esame dei question time sulle inchieste sui furbetti del vaccino in Valle d'Aosta e sui rapporti tra Usl e assessorato per quanto riguarda le assunzioni.
«Ribadisco la mia totale estraneità a qualsiasi forma di condizionamento», ha detto oggi in Consiglio regionale l'assessore, assicurando che il suo agire «non travalica il rispetto dei ruoli di ognuno».
«Mi spiace che le illazioni che coinvolgono la mia persona facciano nascere dubbi sull'operato di tutti», ha affermato.
«Nel segno della massima trasparenza» l'assessore ha annunciato la «mia ferma intenzione chiedere un audit interno nell'Usl per verificare le modalità di assunzione del personale e la corretta applicazione dei regolamenti su attribuzione e mantenimento degli incarichi apicali». I risultati della valutazione interna dovranno essere trasmessi all'assessorato alla sanità.
Nei giorni scorsi la Procura di Aosta ha formalmente indagato due persone per peculato, tra le quali una dottoressa al momento distaccata all'assessorato alla Sanità accusata di aver fatto vaccinare contro il covid-19 amici e parenti, con la complicità di un'addetta al servizio Infovaccini, nel periodo in cui le somministrazioni delle dosi erano riservati alle categorie più fragili.
Con un'altra indagine, per la quale invece è stata chiesta l'archiviazione per assenza di reati, il pm ha evidenziato un «quadro sconcertante» composto da «reiterate raccomandazioni formulate dall'ex direttore generale dell'Usl, Angelo Pescarmona, finalizzate ad ottenere l'assunzione di soggetti legati sia a lui sia all'assessore Roberto Barmasse». Il pm ha segnalato anche criteri «nebulosi, poco trasparenti e, in alcuni casi, palesemente clientelari» nella scelta del personale da assumere. L'inchiesta ha messo in luce una «pesante e diretta ingerenza dell'assessore nelle questioni interne alla gestione dell'azienda Usl che dovrebbero restare totalmente refrattarie alle influenze politiche».
Clara Rossi