Questa fase «molto delicata consegna anche alle importanti scelte dei singoli responsabilità diverse»
La pandemia in corso «non deve assolutamente fare derubricare il tema della ripresa. Quando l'emergenza sanitaria sarà finita (e l'auspicio di tutti è che questa avvenga il prima possibile) è bene farsi trovare pronti per la ripresa». Così interviene il Partito Democratico della Valle d'Aosta a proposito della situazione sanitaria ed economica legata al Covid.
Secondo il PD la parola chiave è condivisione. «Uscire dal Covid, farlo insieme per garantire sanitariamente e socialmente un'ipotesi condivisa di rilancio di questa Regione». Per riuscirci, afferma il partito, sono necessari «lo sforzo e la determinazione di tutti in questa fase molto delicata, che consegna anche alle importanti scelte dei singoli responsabilità diverse». La convinzione del partito è che «non sarà banale immaginare uno sviluppo post pandemia che metta assieme i temi dello sviluppo e la coesione sociale».
Ragionando più in generale sulla situazione, il PD Valle d'Aosta spiega di condividere «la necessità di inserire dei correttivi, delle franchigie, che impediscano alle piccole regioni, quindi anche alla nostra piccola realtà, che un singolo caso implichi il cambiamento di fascia». Sulla questione il partito «ha sollecitato i propri componenti al Governo Nazionale». Non si tratta «di aprire una scorciatoia alle regole attuali, ma si tratta di un'operazione di buon senso».
«Per una regione turistica come la nostra, che ha vissuto un passaggio molto complesso nella passata stagione invernale, sarebbe assolutamente disastroso ipotizzare chiusure totali». In più «un eventuale passaggio in zona rossa rischierebbe di far aumentare ancor di più la scelta di alcuni di non frequentare le lezioni, con conseguente rischio di aumento dei dati relativi all'abbandono scolastico, nonché l'impossibilità di effettuare gli stage formativi previsti dall'alternanza scuola lavoro».
È «indispensabile continuare con grande vigore la campagna di vaccinazioni, che al momento è l'unico strumento che consente di evitare il disastro», aggiunge.
Infine «sul tema dei ristori e dei sostegni sono stati fatti sforzi per supportare delle fasce più deboli e fragili e un'importante attenzione è stata riservata al mondo economico con particolare attenzione alle politiche della montagna e della cultura».
E.G.