Valle d'Aosta fossil fuel free: i dubbi di Rete Civica

In Svizzera si è votato un referendum su clima ed emissioni. RC: chi, fra  svizzeri e valdostani, sarà più capace e coerente?

 

"E' una grande sfida, vediamo chi dei due, fra gli svizzeri e i valdostani, sarà più capace e coerente". Così Rete Civica a proposito delle politiche su clima e riduzione delle emissioni attuate in Valle d'Aosta e in Svizzera.

Recentemente in Svizzera circa il 60% dei partecipanti ha votato a favore della Legge federale sugli obiettivi in materia di clima per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, allineandosi dunque agli indirizzi dell'Unione Europea. "Conoscendo il rigore e la puntualità dei nostri vicini - commenta Rete Civica - confidiamo che tali obiettivi siano raggiunti. Abbiamo molti più dubbi sulla realizzazione dell'impegno che la Valle d'Aosta ha preso, con la Roadmap fossil fuel free del febbraio 2021, di arrivare all'eliminazione dei combustibili fossili in Valle d'Aosta entro il 2040. Occorrono azioni precise, ed occorre che il Piano energetico e ambientale della Regione (Pear), attualmente nella fase di Valutazione ambientale strategica, sia molto concreto e stringente".

Il voto avvenuto oltralpe è l'occasione per Rete Civica di tornare sull'uso dello strumento referendario. Il referendum "in Svizzera è il principale strumento della sovranità popolare, mentre in Valle d'Aosta la consultazione popolare è vista come un attentato al ruolo del Consiglio regionale, come è stato affermato anche di recente, quando a gennaio la stragrande maggioranza dei consiglieri si è opposta alla richiesta di referendum consultivo sulla riforma elettorale".

 

 

E.G.

 

 

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