Superbonus, ritardi nei cantieri Arer: 110% a rischio per gli alloggi popolari

Assessore Sapinet: le quote escluse dalla cessione saranno un costo per l'amministrazione. La Lega attacca: 110% gestito in modo disastroso

 

Quartiere Cogne

Il massiccio piano di interventi di efficientamento energetico del 110% sugli immobili di edilizia popolare pubblica dell'Arer e del quartiere Cogne di Aosta sono in ritardo e alcuni interventi saranno esclusi dal Superbonus perché le tempistiche non sono state rispettate. Una parte dei costi di conseguenza dovrà essere sostenuta da Arer e Regione. E non sarà poca cosa, vista la portata degli investimenti in questione.

Al momento non si conoscono le cifre esatte non coperte dagli incentivi per l'efficientamento perché i cantieri sono in corso e tutto dipenderà da quanti e quali interventi saranno completati entro le future scadenze. La scadenza più importante, quella del 30 giugno 2023, è però già passata ed è quindi possibile avere un quadro temporaneo della situazione. L'assessore alle Opere pubbliche ed Edilizia residenziale pubblica, Davide Sapinet, lo ha presentato in Consiglio Valle sollecitato sulla questione da una interpellanza del gruppo Lega VdA.

Per quanto riguarda l'Arer, l'efficientamento energetico coinvolge 22 fabbricati e 319 alloggi. Sapinet: «Per 11 dei 14 comparti individuati per la realizzazione dei lavori sono al momento rispettati gli avanzamenti attesi e previsti per la completa cessione del 110%. Per i condomini misti, con amministratore esterno, tutti gli interventi sono in linea con i tempi previsti. Per quanto riguarda il Quartiere Cogne, il livello di completamento varia in base ai comparti: dal 60% per il Giacchetti E2 ad una media del 20% per i comparti C1-H1 e comparto Filippini F5-F6-F7-F8 e più basse invece le percentuali per gli altri 4 comparti». Dunque, in mancanza di eventuali proroghe, «potrà essere portato in cessione al 110% unicamente il comparto Giacchetti E2-E4, che ha raggiunto la quota del 60% entro il 30 giugno 2023. Tutti gli altri comparti, poiché sono comprensivi di almeno una proprietà diversa dall'Arer, potranno essere assimilati alla normativa sui condomini». In questi casi i costi saranno coperti al 90% per i lavori eseguiti entro l'anno in corso e solo fino al 70% per quanto effettuato nel 2024. «Unica eccezione è il comparto Stura F1-F2-F3-F4 che non ha proprietà di terzi e non può dunque beneficiare della normativa relativa ai condomini».

L'assessore ha confermato che «tutte le quote che non potranno essere oggetto di cessione diventeranno un costo per l'amministrazione appaltante, senza che tuttavia tale costo pregiudichi l'indubbio valore sociale oltre che economico del complesso di interventi messi in atto sul maggior numero possibile di fabbricati Arer».

Alle dichiarazioni di Sapinet ha replicato il capogruppo della Lega, Andrea Manfrin. «L'assessore ci dice con la massima tranquillità che tutto quello che non sarà portato in cessione del credito sarà un costo per la stazione appaltante. Io mi chiedo: ce li avete i soldi? Li avete già stanziati? Stiamo parlando di un intervento di 17,5 milioni di euro».

Manfrin ha anche chiesto informazioni riguardo all'uso di alcuni alloggi sfitti da parte delle ditte che eseguono i lavori. «Arer - ha confermato l'assessore - ha messo temporaneamente a disposizione delle imprese aggiudicatarie alloggi sfitti non assegnabili, su cui non erano previsti interventi di manutenzione, per l'utilizzo ad ufficio direzione lavori e per la conservazione dei documenti amministrativi». Inoltre «per un'unica impresa, a causa delle difficoltà a trovare alloggi per gli operai, considerata l'estrema urgenza di dare avvio ai lavori, sono stati temporaneamente concessi alcuni alloggi ubicati in uno dei quattro fabbricati del V lotto, che Arer ha recentemente svuotato in vista dei lavori di completa ristrutturazione che prenderanno avvio nei primi mesi del 2024».

Il capogruppo della Lega tuttavia ha evidenziato possibili irregolarità. «L'Arer ha concesso degli alloggi che non si possono usare e ad uso gratuito all'impresa che ha vinto una gara per far dormire gli operai. Siamo sicuri che sia tutto in regola? Questo 110% è un disastro - ha commentato -: lo avete fatto male, lo avete eseguito peggio e lo state controllando ancora peggio».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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