Tra femminicidi e maschi alfa, in Consiglio Valle dibattito e polemiche

Nel mirino le affermazioni del gruppo Lega su patriarcato e maschio alfa in occasione del dibattito sulla violenza contro le donne

Consiglio regionale

Doveva essere una discussione animata da parole di solidarietà e di condanna, ma quello andato in scena mercoledì in Consiglio Valle sui femminicidi e la violenza sulle donne è un dibattito che si è trasformato in un caso politico e non solo. A destare le numerose reazioni sono state le parole espresse da due consiglieri del gruppo Lega in particolare, il capogruppo Andrea Manfrin e il collega Luca Distort, a proposito di patriarcato e "maschi alfa".

«Il maschio violento è un maschio arrogante e un maschio arrogante è un maschio viziato. Il peccato originale è lì: è un maschio viziato, a cui non è stato insegnato a gestire il "no"», ha affermato Luca Distort. Ancora:«Il maschio viziato è il maschio debole e reagisce con aggressività perché debole. Forse è il caso di riesaminare il ruolo di una figura maschile che è vista quasi con sospetto o addirittura con orrore: il maschio alfa».

Andrea Manfrin ha sottolineato che non tutti gli uomini sono potenziali criminali «come avanzato da una certa idea tornata alla ribalta in questi ultimi giorni, a seguito dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Solo una mente malata pensa che il male si estirpi condannando tutto il genere maschile o facendo crociate contro il patriarcato, soprattutto se si tace di fronte alle aggressioni fondamentaliste islamiche».

Le dichiarazioni hanno scatenato un'onda di commenti. Per la Cgil Valle d'Aosta quelle dichiarazioni sono«inaccettabili». Dice il sindacato: «Ritenere che un’educazione basata sul patriarcato abbia generato uomini forti e stabili significa avallare una cultura del predominio degli uomini sulle donne. Significa non comprendere quanto il patriarcato sia un problema sia per le donne sia per gli uomini. Quella patriarcale non è un’educazione che insegna ai giovani ad affrontare le difficoltà della vita, ma al contrario è un approccio alla vita e alle relazioni basate sulla sopraffazione, sulla presunta superiorità dell’uomo sulla donna e su una società fondata sulla forza, sul dominio e sull’aggressione».

Adu bolla le dichiarazioni della Lega come «sessiste». «Dopo aver invocato il ritorno del maschio alfa e del patriarcato come modello - afferma il movimento politico - , alcuni consiglieri dovrebbero restare nelle loro caverne, o al limite nell’aula consiliare, anziché partecipare a manifestazioni o presidi per Giulia Cecchettin. Non è una veglia funebre, è "distruggere tutto". Soprattutto il patriarcato e la mascolinità tossica che oggi abbiamo sentito in Consiglio».

Anche il Partito Democratico VdA interviene dissociandosi dalle affermazioni di Distort e Manfrin. «È grave che siano state pronunciate in una sede istituzionale. Affermare che la via da inseguire sia "ritornare a educare maschi forti, ripercorrere il ruolo autentico del maschio alfa e dei suoi modelli virtuosi" è contro il modello di una società plurale, paritaria, antiviolenta e giusta. Indicano, inoltre e non possiamo non evidenziarlo, quanto il maschilismo machista sia insediato nella nostra cultura. Non possiamo congelare l'ideologia della prevaricazione e del controllo maschile come una delle possibilità di lettura, sostenendo che sia una percezione del genere femminile. Essa è da combattere perché sbagliata, senza opzioni».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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