Decreto liste d'attesa, Marzi: perplessità sulle nuove disposizioni

In Valle d'Aosta alcune misure sono già applicate, ma emergono problematiche politico-tecniche per le Autonomie speciali

Ospedale

Il decreto legge 73/2024 sulle misure urgenti per la riduzione delle liste di attesa in sanità «prevede disposizioni che già applichiamo nella nostra Regione o che, per poter essere applicate, richiedono l'emanazione di appositi decreti ministeriali». Lo ha chiarito l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, rispondendo a una interrogazione di RV presentata in Consiglio Valle.

Tra le misure inserite nel decreto e non attive in Valle d'Aosta c'è il prolungamento degli orari per le visite diagnostiche e specialistiche. «L'Azienda sanitaria - ha spiegato Marzi - sta svolgendo opportuni approfondimenti e valutazioni per l’individuazione delle possibili modalità applicative».

«In questi giorni - ha fatto sapere ancora l'assessore - sono in corso interlocuzioni interregionali sul testo del decreto legge, sia a livello politico, sia a livello tecnico. L’argomento è stato ampiamente trattato sia in sede tecnica che nel corso della riunione della Commissione salute dello scorso 12 giugno, nella quale sono emerse parecchie perplessità sui contenuti delle nuove disposizioni. Già in sede tecnica la Valle d'Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno richiesto l'inserimento di una clausola di salvaguardia, affinché le disposizioni del decreto legge siano applicate compatibilmente con gli Statuti speciali e le norme di attuazione e, per le Autonomie speciali che finanziano la spesa sanitaria con oneri a carico del proprio bilancio, in coerenza con le peculiarità demografiche e organizzative dei rispettivi territori». Il 26 giugno è in agenda una riunione di confronto tra le Regioni.

Oltre a tutto ciò «è importante l'azione che dovrebbe vedere gli utenti rivolgersi all'Azienda per chiedere informazioni, ad esempio sui Percorsi di tutela, non lasciandosi fuorviare da erronee rappresentazioni dei media - ha segnalato Marzi - che inducono a credere che tutte le visite mediche private siano rimborsabili dal pubblico: è importante verificare le procedure messe in atto dai vari sistemi regionali, prima di rivolgersi al sistema privato, se l'obiettivo è quello di beneficiare di un successivo intervento sanatorio pubblico.»

 

E.G.

 

 

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