La presidente del Comitato europeo delle Regioni è in visita in Valle d'Aosta
Nella politica europea «la prospettiva locale è essenziale: nell'UE, bisogna fissare obiettivi comuni, lasciando libertà agli attori locali di scegliere il percorso. L'Unione europea non può essere costruita dall'alto ma deve puntare di più sui suoi leader locali e regionali». Così è intervenuta oggi la presidente del Comitato europeo delle Regioni, Kata Tüttõ, in occasione della convocazione in sessione europea del Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
«Le Alpi, testimoni di guerra e pace, rappresentano un confine tra terra e cielo, un luogo dove si cerca significato. Come le montagne, l’Europa deve avere cuore e valori per sopravvivere. Dal caos che abbiamo di fronte abbiamo la responsabilità di far emergere qualcosa di bello», ha affermato Tüttõ. «Le crisi che stiamo affrontando non possono portare alla centralizzazione. Abbiamo il dovere di dimostrare quanto sia decisivo mobilitare l'enorme potenziale di leadership presente oggi negli enti locali e regionali, oggi non sfruttato adeguatamente. Questa è una delle mie priorità come presidente del Comitato» delle Regioni.
La presidente è intervenuta su temi che interessano direttamente la Valle d'Aosta, come la salvaguardia delle risorse idriche. «Veniamo da posti diversi - ha dichiarato parlando all'aula -, sono stata vicesindaco di Budapest negli scorsi cinque anni e ho concentrato il mio lavoro sulla gestione dell'acqua. Situazioni diverse, ma ci unisce la consapevolezza che il cambiamento climatico non è una possibilità astratta, ma qualcosa che produce cambiamenti concreti e a cui impariamo ad adattarci ogni giorno. Migliorare il supporto europeo nel settore della gestione delle risorse idriche, raccogliere le migliori idee ed esperienze negli enti locali e regionali europei è una priorità».
Per quanto riguarda l'agenda politica delle regioni europee, la presidente Kata Tüttõ ha riconosciuto che «la sicurezza è la base della nostra esistenza», tuttavia «se si dedica troppa energia ai propri confini, si rischia di indebolirsi internamente. Le politiche di coesione sono la colla a lungo termine dell'Ue, che ci aiuta a tenere insieme le nostre diverse realtà. Insieme dobbiamo costruire un Europa che offra ai suoi cittadini, oltre alla libertà di muoversi, la libertà di rimanere a vivere nei luoghi in cui sono nati, senza essere obbligati a spostarsi lasciando disabitate aree complesse come quelle montane. Dobbiamo quindi investire di più sulla coesione ed evitare che le crisi destabilizzino investimenti a lungo termine capaci di rafforzare i nostri territori».
C.R.