Rete Civica ed Europa Verde: noi esclusi dai tabelloni elettorali, azione grave

Le due forze politiche accusano la capogruppo di PCP per il mancato spazio sui tabelloni per il referendum confermativo di agosto sulle tre preferenze 

 

Rete Civica e Europa Verde annunciano di essere stati esclusi «dalla possibilità di avere uno spazio sui tabelloni elettorali della campagna per il referendum confermativo» sulle tre preferenze alle elezioni regionali. In una nota, annunciando anche l'avvio della campagna referendaria del "No" per giovedì 17 settembre a Saint-Denis, le due forze politiche puntano il dito contro la capogruppo in Consiglio Valle di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz.

«Pur essendo fra i gruppi politici promotori della richiesta di referendum e pur avendo - in base alla normativa - pieno diritto allo spazio di affissione in campagna elettorale», spiegano, «le Giunte dei Comuni valdostani, salve poche eccezioni, ne hanno deciso l'esclusione dagli spazi sulla base di due comunicazioni del tutto anomale. Da una parte la capogruppo di PCP» che «all'insaputa delle altre componenti del gruppo consiliare e della collega Minelli, consigliera di PCP, e in aperto contrasto con la volontà di Rete Civica e Europa Verde, preventivamente esplicitata, ha comunicato ufficialmente, in modo unilaterale, del tutto arbitrario e arrogandosi un diritto inesistente, di voler rinunciare agli spazi per la propaganda sul referendum». Dall'altra «la segreteria generale della Regione ha pretestuosamente e indebitamente usato la dichiarazione di Erika Guichardaz per invitare i Comuni a non concedere gli spazi formalmente e tempestivamente richiesti da Elio Riccarand e Massimiliano Kratter».

Rete Civica ed Europa Verde accusano: «si tratta di un'azione grave finalizzata a ridurre la possibilità di comunicazione e dibattito politico di una significativa rappresentanza politica, un atto che limita la libertà di espressione e viola la par condicio fra forze politiche nella consultazione referendaria. È giusto e ammissibile che i manifesti del NO non possano apparire sui tabelloni elettorali, gli unici spazi in cui si possono affiggere manifesti durante le campagne elettorali?».

«Dopo la bocciatura nel luglio 2022 della richiesta di referendum consultivo, avanzata da 3.363 elettori, e dopo la scelta del Presidente Testolin di collocare il referendum confermativo il 10 agosto, in una data assurda e senza precedenti nella storia repubblicana - si legge ancora nella nota -, ora arriva anche la censura del palazzo, la sottrazione a chi non è allineato con il “SI'” di uno spazio indispensabile per il libero confronto. Questa è la concezione della democrazia che vige nelle stanze della Presidenza della Regione?».

«La democrazia non si sospende: si esercita! Nonostante l'indignazione e lo sconcerto per quanto evidenziato - proseguono i due movimenti -, non rinunceremo certo a parlare, informare e invitare i cittadini a dire NO alla peggiore legge elettorale che esista in Italia, ma anche a dire NO a questi sistemi prepotenti e antidemocratici».



M.C.

 

 

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