«Stop alla strage di volpi», Legambiente Valle d'Aosta scrive all'assessore Carrel

Il Circolo valdostano chiede alla Regione di rimuovere «il bonus che il Comitato per la gestione venatoria si è autoassegnato» per i cacciatori che abbattono volpi

Volpe

"Strage di volpi in Valle d'Aosta" è l'oggetto di una lettera aperta che Legambiente indirizza all'assessore regionale all'Agricoltura e Risorse naturali, Marco Carrel. Come si evince, la comunicazione riguarda «un eccesso venatorio» che riguarderebbe le volpi.

«A stagione venatoria avanzata - spiega Legambiente -, vengono segnalate decine di carcasse di volpi abbattute e abbandonate nei prati e nei boschi, tanto che il Comitato ha dovuto fare una circolare interna invitando ad atteggiamenti più civili riguardo lo smaltimento o l’occultamento degli animali (la cui carne non è di interesse commestibile). Se in passato in Valle venivano mediamente uccise 5 volpi all’anno, è possibile adesso ipotizzare la strage di centinaia di volpi».

Il Circolo valdostano pone l'accento su un meccanismo di premialità di recente introduzione. A maggio, afferma l'associazione, un rappresentante della Consulta faunistico-venatoria aveva proposto «di dare un premio ai cacciatori che uccidono le volpi, su tutto il territorio regionale, riconoscendo loro una nota di merito, cioè un bonus, nell'assegnazione dei capi di ungulati da abbattere nella stagione venatoria successiva. L'assemblea rispondeva che non ci sono tetti al prelievo di volpi (chi vuole già adesso è libero di cacciare le volpi, senza bisogno di introdurre incentivi) e dirottava l’eventuale questione al Comitato regionale per la gestione venatoria, l'assessore Carrel evidenziava che non verrà inserita alcuna premialità all’interno del Calendario venatorio e il rappresentante delle associazioni ambientaliste si esprimeva nettamente contro il messaggio da marketing venatorio. La proposta veniva a questo punto ripresentata, nelle settimane successive, all'interno del Comitato regionale per la gestione venatoria e, con voto nuovamente contrario della rappresentanza ambientalista, favorevolmente accolta».

Legambiente ricorda che «le volpi mangiano topi e altri piccoli animali, fanno parte dell’equilibrio biologico, sono anche una attrazione turistica al pari di tanti altri animali presenti sui nostri territori. La fauna selvatica - prosegue la lettera aperta - è patrimonio della comunità, appartiene a tutti e non ai soli cacciatori; e riguardo ai rifiuti urbani si possono sicuramente trovare altre soluzioni. Riteniamo questa disposizione un eccesso venatorio. Chiediamo quindi che l’amministrazione regionale elimini il bonus che il Comitato per la gestione venatoria si è autoassegnato, intervenendo in tal senso direttamente nel prossimo Calendario venatorio».

 

 

E.G.

 

 

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