Legambiente e Comitato di salvaguardia: «continuiamo a difesa di un tratto di torrente e di un'area di valore ambientale e paesaggistico»
L'impianto idroelettrico che sarà realizzato al Cortlys è «fuori tempo massimo». Legambiente VdA e il Comitato per la salvaguardia dell'Alpe Cortlys riaffermano la contrarietà all'impianto dopo che «il 7 maggio è ripartito l'ennesimo procedimento» autorizzativo.
Secondo l'associazione e il comitato il progetto di Cortlys «è fuori tempo massimo per l'utilizzazione razionale dell'acqua concessa: sono passati sedici anni dalla data della concessione che ha durata trentennale, ne restano quattordici, senza tener conto dei tempi che sarebbero necessari a realizzare l'impianto». Inoltre «è fuori tempo per il rispetto della normativa di tutela ambientale ed ecologica: le disposizioni applicate sono quelle in vigore nel 2004, anno della domanda di concessione» ed è ritenuto «incompatibile con il cambiamento climatico in atto che ha cominciato a manifestare i propri drammatici effetti anche nella nostra Regione».
Secondo Legambiente e il Comitato bisogna «abbandonare del tutto la realizzazione di nuove infrastrutture, in contesti ad altissimo rischio idrogeologico come quello periglaciale di Cortlys, vulnerabile a smottamenti, frane e alluvioni. Per contrastare il progetto continuiamo la battaglia», annunciano. «Continuiamo nell'impegno a difesa di un tratto di torrente e di un'area di grande valore ambientale e paesaggistico. Vogliamo evitare conseguenze normativo-ambientali gravi, come il declassamento dello stato del corpo idrico da "elevato" a "buono" e l'abolizione di uno dei siti di rilevamento della rete Arpa, istituito ai sensi di disposizioni ministeriali».
Clara Rossi