Per una nuova funivia al Plateau Rosa costi su del 70% a 200 milioni di euro. Secondo il Comitato, il progetto funiviario nel vallone di Cime Bianche subirà gli stessi aumenti
L'esito del bando della Cervino Spa per la progettazione e realizzazione della nuova funivia Breuil Cervinia/Plan Maison/Plateau Rosa «impone una seria riflessione». Lo afferma il comitato "Ripartire dalle Cime Bianche" ponendo l'accento sui costi dell'opera e facendo un parallelo con il contestato collegamento funiviario intervallivo che interessa il vallone di Cime Bianche.
«Come riportato nel verbale allegato, apprendiamo che è stata presentata una sola offerta finale, con un costo schizzato da 120 a 200 milioni di euro: un incremento del 70% rispetto alla stima iniziale indicata nel bando», risalente al 2023. Una spesa che, dice il comitato, «dovrebbe scoraggiare nuove e avventate iniziative a carico dei contribuenti valdostani, come l'ipotesi - irrealistica, insensata e insostenibile - della linea funiviaria nel Vallone delle Cime Bianche. Anche per quest'ultima, infatti, il costo stimato nel 2023 di circa 120 milioni è destinato a superare, nel breve termine, la soglia dei 200 milioni di euro».
Il comitato avvia una riflessione generale sulla gestione degli impianti a fune in Valle d'Aosta. «Una gestione pubblica seria e trasparente - afferma - dovrebbe fornire al Consiglio regionale, agli enti locali e alla cittadinanza valdostana un quadro chiaro e aggiornato delle esigenze di ammodernamento degli impianti a fune esistenti, con la relativa copertura finanziaria. Basti pensare, ad esempio, all'urgente necessità di rinnovare diversi impianti nel comprensorio Monterosa Ski. Parallelamente, un'amministrazione lungimirante dovrebbe affiancare a questo quadro una strategia concreta di diversificazione dell'offerta turistica, orientata alla sostenibilità e diffusa sull'intero territorio regionale, indicandone con chiarezza i costi e le priorità».
Secondo il comitato il collegamento intervallivo di Cime Bianche «solleva tre interrogativi fondamentali, che rispecchiano le grandi sfide del nostro tempo» sulla gestione del patrimonio naturale, sulla strategia turistica condizionata dai cambiamenti climatici e sull'equità territoriale e sociale nella distribuzione degli investimenti.
Clara Rossi