Lavori alla centrale Hône II, Legambiente: salvaguardare il torrente Ayasse

«È uno dei più importanti in Valle d'Aosta, ma i prelievi non sono compatibili con il Deflusso Ecologico»

Hône IILa notizia del rifacimento e potenziamento dell'impianto idroelettrico Hône II è accolta con dubbi da Legambiente Valle d'Aosta. «La nostra attenzione è stata rivolta soprattutto alla preoccupazione di mantenere, nella fase definitiva, la qualità dei torrenti interessati», spiega l'associazione ambientalista.

Il rifacimento dell'impianto prevede non solo lo spostamento in una galleria delle condotte, bensì anche nuove opere di presa e portate di carico modificate per il torrente Brenve e per l'Ayasse (la presa sul torrente Mandaz invece sarà dismessa). «Siamo innanzitutto consapevoli che l’impianto sia desueto e concordiamo sul fatto che debba essere rifatto e reso più efficiente», dice Legambiente esprimendo timori sulla quantità di acqua che sarà prelevata in particolare dall'Ayasse. «Il torrente Ayasse, benché già derivato a scopo idroelettrico, è uno dei più importanti in Valle d'Aosta perché ancora mantiene le caratteristiche tipiche di un torrente di montagna: l’impetuosità delle acque, la loro limpidezza e la naturalità dei territori attraversati. È forse l’unico che si presta per il canyoning e gli sport d’acqua, ed è l’unico in cui è ancora naturalmente presente la trota marmorata, specie autoctona fortemente protetta a livello europeo».

I lavori all'impianto Hône II progettati CVA sono frutto di un lungo iter di presentazione di progetti e proposte a cui il circolo valdostano spiega di aver partecipato con le proprie osservazioni. La preoccupazione è legata al rispetto delle indicazioni sul Deflusso Ecologico del corso d'acqua. «Per rendere i prelievi compatibili con il D.E. sarebbe necessario diminuire la quantità di acqua da prelevare e lasciarne una quantità maggiore nei torrenti. Questo abbiamo chiesto con le nostre osservazioni. La risposta è stata che non è possibile abbassare la quantità dei prelievi, perché diminuirebbe la produzione, e i guadagni non sarebbero allineati con i costi/benefici».

«Noi - aggiunge ancora Legambiente - pensiamo che la produzione globale della CVA sia già più che sufficiente per le esigenze della Valle d’Aosta. Sappiamo che si tratta di un investimento importante (anche se non abbiamo trovato traccia dell’informazione su quanti anni occorreranno per rientrare dei costi sostenuti), ma pensiamo che la CVA abbia la solidità economica per permettersi di aspettare qualche anno in più per il rientro della spesa mantenendo così un torrente di pregio, a favore di tutti i valdostani, degli affezionati turisti e dell’ambiente».

 


C.R.

 

 

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Privacy Policy

 

Cookie Policy

 

Termini e Condizioni

 

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075