AOSTA. Aprire una indagine sul sistema di affido dei minori in Valle d'Aosta: è la richiesta che giunge dalla sede regionale dell'Associazione Genitori Separati per la tutela dei Minori a seguito dell'inchiesta "Angeli e Demoni" di Bibbiano (Reggio Emilia).
"La nostra associazione - dice in una nota il presidente Ubaldo Valentini - ha chiesto, ufficialmente e con risposta scritta, al presidente dei servizi sociali, all'assessore alle politiche sociali, al presidente della Regione, al presidente del Tribunale, al presidente del Tribunale per i minorenni, alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti di Aosta di aprire una indagine sull'affido dei minori in Valle d’Aosta".
Le indagini, spiega Valentini, dovrebbero accertare tra le altre cose "se gli affidamenti disposti in comunità protette, nelle case famiglie e nelle singole famiglie della Regione Valle d’Aosta o nelle strutture extra-regionali sono stati effettuati in regime di legittimità procedimentali". Secondo l'associazione inoltre è necessario controllare se siano state "verificate le congruità delle rette pagate dall’ente pubblico a tali strutture e se le stesse rendono pubblici i loro bilanci, gli operatori che seguono i minori, le loro professionalità e i programmi" e sapere se "ad oggi sono state rilevate criticità e come queste sono state risolte".
"La nostra associazione opera a livello nazionale da ventidue anni nella tutela dei minori e, in Valle, da anni ha pubblicamente denunciato gli abusi “istituzionali” nei confronti di minori figli di separati e dei loro genitori sia sulla stampa che con conferenze e convegni - prosegue Valentini - . Dinnanzi ai continui dinieghi alla richiesta di trasparenza sia da parte dell’assessore alle politiche sociali e della maggioranza regionale che, al contrario, esaltano la bontà degli operatori e dei loro dirigenti sia da parte dei diretti responsabili del servizio socio-sanitario stesso che, contra legem, rifiutano ai genitori l’accesso ai fascicoli dei propri figli, è obbligatoria una approfondita indagine".
Clara Rossi