Corte dei Conti: "forti opacità" nella Gestione speciale di Finaosta

Corte dei Conti: "forti opacità" nella Gestione speciale di Finaosta

AOSTA. La Sezione di controllo della Corte dei Conti della Valle d'Aosta punta nuovamente i suoi riflettori su Finaosta e in particolare sulla sua Gestione speciale, quella consente alla società finanziaria di attivare interventi in nome proprio e per conto della Regione utilizzando fondi regionali.

In una relazione sulla legittimità e la regolarità appena pubblicata la Sezione di controllo "stigmatizza i forti elementi di opacità che caratterizzano la Gestione speciale" in quanto hanno "sfavorevolmente inciso sugli equilibri di bilancio della Regione e sulla sua corretta esposizione dei dati".

Secondo la relazione, che si concentra in particolare all'indebitamento previsto con le leggi finanziarie approvate nel 2010 e nel 2014, "sul piano generale della significatività e della fedeltà dei dati esposti, deve rilevarsi come la sottostima dei costi sostenuti in conto capitale non possa ritenersi scevra di conseguenze in termini di drenaggio di risorse disponibili a favore della collettività".

In sostanza, dice la sezione di controllo della Corte dei Conti, "deve ritenersi che tutte le osservazioni formulate cospirino nel senso della necessità di una profonda rivisitazione della disciplina legislativa ed amministrativa che è stata sottoposta all'esame, per i suoi evidenti effetti distorsivi sugli equilibri di bilancio della Regione".

Anche negli anni scorsi la Gestione speciale di Finaosta è stata costantemente analizzata dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti. La conclusione messa nero su bianco indica che Gestione speciale abbia assunto "la fisionomia di una gestione fuori bilancio, seppur non autorizzata da apposito atto normativo" con una contabilità "sfuggita ad un puntuale controllo, in quanto non integrata nel bilancio regionale né in quello della società partecipata, titolare della sua amministrazione". Gli effetti di questa situazione vengono riassunti in tre punti: "ridotta trasparenza del bilancio regionale", "sottostimata rappresentazione in bilancio dei costi" e del'indebitamento sottoscritto dalla Regione" e "un possibile sforamento dei limiti di spesa imposti dal patto di stabilità interno e dei limiti di indebitamento previsti dalle norme di finanza pubblica".

 

 

 

Marco Camilli

 

 

 

 

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