Scuola, la didattica on line promossa dai genitori valdostani

L'assessorato regionale dell'istruzione ha pubblicato i risultati del sondaggio on line a cui ha risposto il 25% delle famiglie

 

Didattica a distanzaAOSTA. La didattica a distanza funziona bene e per le famiglie rappresenta una opportunità per sperimentare nuove metodologie, pur avendo causato un aumento del carico di lavoro per seguire i figli. Sono questi alcuni degli aspetti che emergono dal sondaggio on line dell'assessorato regionale dell'istruzione rivolto alle famiglie valdostane con figli in età scolare e prescolare.

Attraverso una serie di domande, i genitori hanno fatto conoscere il loro punto di vista sulle lezioni on line imposte dall'emergenza da Covid-19. Hanno partecipato al sondaggio regionale 4.497 famiglie, cioè circa un quarto del totale, e, stando ai risultati resi noti dall'assessorato, l'opinione generale sulla didattica a distanza è più che positiva.

L'84,95% delle famiglie ha espresso infatti una valutazione positiva generale e, tra gli aspetti maggiormente apprezzati della DaD, ci sono la sperimentazione di nuove metodologie (82,25%); l'opportunità di migliorare le competenze digitali (77,90%) e la possibilità di mantenere le relazioni con i docenti (67,09%). Le famiglie hanno riconosciuto alcuni limiti della "scuola digitale" legati soprattutto alla difficoltà di mantenere i rapporti con i compagni di scuola ed al notevole carico di lavoro nel seguire i propri figli nello svolgimento dei compiti e delle attività assegnate.

In merito al rientro a scuola, per il 76,87% delle famiglie la rentrée dovrebbe avvenire a settembre per il nuovo anno scolastico, anche in assenza dei servizi di mensa, trasporto e attività pre e post scuola (si sono detti d'accordo oltre la metà dei genitori) o con orario ridotto e turni (secondo il 47,61%). Inoltre 6 famiglie su 10 sono preoccupate per il rischio di contagio e per 4 su 10 il ritorno in classe è utile per consentire ai figli di tornare a socializzare.

"Il sondaggio dimostra che sono scarsamente rilevanti le opinioni riconducibili a carenze di tipo infrastrutturale e tecnologico", spiega l'assessorato.

"Era necessario dare voce alle famiglie che hanno accompagnato i propri figli in una nuova dimensione dell'insegnamento", afferma l'assessore Chantal Certan. "Abbiamo voluto capire l’impatto che l'obbligatorietà della DaD ha generato all’interno dei nuclei familiari che hanno seguito i propri figli, consapevoli che ci sarebbero state delle criticità, come la mancanza dei rapporti tra studenti ma sapendo che anche questa nuova metodologia di insegnamento sarebbe servita da stimolo a tutti. Le risposte delle famiglie sono servite inoltre a capire la loro posizione in merito al rientro a scuola, confermato per la maggior parte di esse per il nuovo anno scolastico".

I risultati del sondaggio "serviranno a tutta l'Amministrazione regionale, in collaborazione con le varie realtà del mondo scolastico, per organizzare adesso quello che potrà essere la scuola a settembre", conclude l'assessore Certan.

 

Elena Giovinazzo



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