Buat nuovo amministratore unico della Casinò Spa

Nominato su indicazione della Regione. Critiche della Lega sul cambio ai vertici con il concordato in corso

 

Casinò di Saint-Vincent

La Casinò Spa ha un nuovo amministratore unico: si tratta di Rodolfo Buat, già capo del personale della casa da gioco. L'assemblea dei soci, riunita oggi per approvare anche il bilancio 2020, lo ha nominato su indicazione della Regione.

Buat sostituisce Filippo Rolando al quale sono andati i ringraziamenti «per l'intenso lavoro svolto in questi anni in particolare per l'ottenimento del concordato ormai in corso».

«Si apre per la nostra casa da gioco - si legge in una nota dell'assessorato regionale alle partecipate - una fase delicatissima sia dal punto di vista strategico che operativo e la figura del dottor Buat, grazie al suo solido curriculum professionale, è in grado di assicurare competenza, profonda conoscenza dell'azienda e un impegno a tempo pieno: requisiti necessari per una governance che possa affrontare le sfide poste dalla difficile congiuntura».

Il nuovo amministratore unico dovrà «operare nel rispetto dei contenuti del decreto di omologa del Tribunale di Aosta, in particolare nel pieno soddisfacimento dei creditori della società e nel contempo per un rilancio dell'attività di gioco».

Dalla Lega VdA critiche sulla nomina

Sulla nomina di Buat interviene il vice capogruppo della Lega VdA in Consiglio regionale, Stefano Aggravi, componenti della Giunta Spelgatti all'epoca della nomina di Rolando. «Non è dall'abbigliamento, dal carattere o dai modi di fare che si giudica l'operato di un manager, bensì dai risultati raggiunti - scrive su Facebook -. Contro ogni previsione e contro tante "forze", questi risultati Filippo Rolando li ha ottenuti, ma ora non è più l'amministratore unico della Casino de la Vallée».

È «legittimo per chi rappresenta l'azionista Regione fare le proprie scelte, magari anche concertandole con i suoi "compagni" - scrive il vice capogruppo -, ma una scelta del genere nel bel mezzo di un concordato necessita di spiegazioni rafforzate rispetto al solito "storytelling". Rispetto per l'azienda, i suoi lavoratori, i suoi creditori e il tribunale prima di tutto».

«Per qualcuno le cose sembrano tornare come una volta, lo si vede pure dalla scelta fatta, ma così non è», aggiunge il viceo capogruppo leghista. «Mi chiedo quanto questa scelta sia frutto di una mera opportunità esercitata dalla nuova leadership sulle società partecipate regionali oppure quanto invece debba rispondere ad altri (soliti) desiderata. Analizzeremo ogni documento disponibile e vigileremo come sempre sui prossimi passi del nuovo amministratore».

 

 

Clara Rossi

 

 

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