La delegata regionale Fise chiede per gli sport equestri «gli stessi diritti e pari dignità delle altre discipline»
La riapertura del maneggio di regione Tzamberlet è «una necessità per la Valle d'Aosta e il mondo dell'equitazione». Lo afferma in una nota Giovanna Rabbia Piccolo, delegata regionale della Federazione italiana sport equestri - Fise, a proposito del futuro dell'area in cui sarebbe dovuta sorgere la scuola polmone di Aosta.
«La Regione Automa Valle d'Aosta avrebbe sciolto la riserva sull'utilizzo dell'area del maneggio di Aosta in Regione Tzamberlet per la realizzazione della scuola polmone. Dopo questa notizia - afferma la delegata regionale - si sono riaccese le speranze per veder finalmente realizzata una struttura pubblica adeguata agli Sport Equestri, disciplina che per molti anni aveva occupato quest’area, anche se ormai si trovava in una situazione a dir poco fatiscente, tanto da essere stata definitivamente chiusa». La Valle d'Aosta è «l'unica regione del nord Italia che non possiede un campo coperto per questa disciplina sportiva, pur essendo la regione italiana che ha il maggior numero di tesserati in proporzione alla popolazione: attualmente abbiamo raggiunto la quota di oltre 700 tesserati ogni anno».
Negli ultimi anni, senza la struttura di Tzamberlet, «si è verificata una diaspora di praticanti degli Sport Equestri dalla nostra regione a quelle limitrofe, ben più ricche di strutture», evidenzia la delegata regionale Fise. Allo stesso tempo «non va dimenticata la lunga storia equestre realizzata nel maneggio di Aosta, quale la formazione di molti giovani e le importanti manifestazioni organizzate negli anni».
«Credo che l'equitazione, che ben rappresenta tra le altre cose tre discipline olimpiche, abbia gli stessi diritti e pari dignità di tutte le altre discipline presenti nella nostra regione, cosa che purtroppo fino ad ora non è avvenuta», evidenzia ancora la delegata Fise ora che la Valle d'Aosta si è candidata a Regione europea dello sport 2023.
Clara Rossi