Ucraina, la voglia di aiutare frenata dalle incertezze sull'accoglienza dei profughi

Il Codancos di Aosta chiede l'indennità di locazione e la copertura delle spese delle utenze

 

Ucraina

Accoglienza sì, ma anche regole precise: lo chiedono coloro che potrebbero offrire una sistemazione ai profughi provenienti dall'Ucraina. La voglia di aiutare c'è, ma le modalità ancora incerte di cessione di appartamenti e spazi in cui vivere fanno tentennare anche i più disponibili.

In Valle d'Aosta la Regione ha avviato un lavoro di ricognizione per avere un'idea della capacità di accoglienza della nostra regione. «Al momento, la disponibilità è da intendersi gratuita, per un periodo medio-breve con modalità che saranno precisate successivamente, secondo indicazioni che saranno definite a livello nazionale e regionale». Sono queste le uniche indicazioni rese note. Solo una volta «definito il quadro normativo, le segnalazioni saranno prese in carico secondo le necessità di accoglienza e saranno condivise sulla base di una concreta proposta di accoglienza».

Sempre da alcuni giorni è attivo anche un . Ma, anche in questo caso, mancano precisazioni riguardo all'uso dei fondi che saranno raccolti, se per esempio serviranno a pagare le utenze delle abitazioni utilizzate per l'accoglienza e in quale misura. Un aspetto tutt'altro che secondario soprattutto in questo periodo in cui i costi dell'energia sono alle stelle.

Sull'argomento il Codacons di Aosta sollecita la Regione a dare risposte precise. «Sarebbe opportuno - suggerisce l'associazione dei consumatori - che la Regione riconoscesse un'indennità di locazione a chi mette a disposizione l'alloggio; assicurasse la copertura delle spese per l'energia elettrica, il gas e quant'altro rappresenta un onere chi mette a disposizione l’alloggio». In alternativa «i Comuni dovrebbero stabilire che l'Imu a carico di chi mette a disposizione un alloggio per i profughi sia calcolata di 365/esimi e quindi dedurre dall'Imu annuale la quota parte del periodo in cui l'alloggio è stato utilizzato da profughi».

 

 

Clara Rossi

 

 

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