Aiuti regionali contro il caro-energia, Cgil critica: non è abbastanza

Gaillard: «è un accontentarsi, invece noi vogliamo di più per cittadini, lavoratori e pensionati»

 

Vilma Gaillard

Gli aiuti contro il caro-energia approvati ieri a larga maggioranza dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta per imprese e famiglie «non bastano». Lo afferma Cgil Valle d'Aosta commentando la legge che stanzia 12 milioni di euro totali, di cui 4 per contributi a fondo perduto per i nuclei familiari con Isee bassi.

Vilma Gaillard, segretaria generale del sindacato in Valle, dice: «Quando vengono approvati aiuti che hanno la finalità di "dare un po' di respiro" alle famiglie, non possiamo che commentare positivamente, ma in questo caso sicuramente non esultiamo. È un accontentarsi e invece vogliamo di più per i cittadini, per i lavoratori e per i pensionati».

«In questo periodo per molti questi aiuti sono ossigeno», osserva il sindacato, però «4 milioni di euro per le famiglie non bastano. Servono più aiuti per i cittadini in difficoltà e con il caro energia che incombe le prospettive non si preannunciano rosee». C'è biasimo da parte di Cgil per il mancato accoglimento di alcune proposte avanzate quando il disegno di legge era all'esame delle Commissione come l'innalzamento del tetto Isee a 25mila euro (anziché 20mila) per aver diritto al contributo e un'attenzione particolare per anziani e famiglie con minori e portatori di handicap (su quest'ultimo punto è stato poi accolto un ordine del giorno di Lega e FI).

«È possibile - prosegue la nota di Cgil - che chi ci governa non riesca a fare un passo in più e ampliare ulteriormente la visione. È possibile che ci ritroviamo quasi sempre in una condizione di "accontentarsi" e quasi mai, se non mai, nella condizione di dire "Bene hanno recepito in pieno gli input che abbiamo dato"».

Vilma Gaillard valuta in modo negativo anche le modalità di richiesta del contributo «che tiene conto solo dell’ordine cronologico fino ad esaurimento del fondo stanziato». Il sindacato condivide inoltre altri dubbi espressi già ieri durante il dibattito in aula sul fatto che «l'obbligo della domanda telematica penalizzano gli anziani, coloro che non hanno internet o che comunque non sono in grado di provvedere autonomamente».

 

 

E.G.

 

 

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