Saison Culturelle, l'assessore Guichardaz risponde sui progetti di esternalizzazione

In Consiglio Valle discusse due interrogazioni sull'affidamento a privati della gestione tecnico-amministrativa e artistica dello Splendor e delle attività culturali

 

Teatro Splendor di Aosta

L'esternalizzazione dei servizi di gestione della Saison Culturelle non porterà alla creazione di una rassegna culturale privata. Lo ha assicurato l'assessore ai Beni culturali Jean Pierre Guichardaz rispondendo in consiglio regionale a due interrogazioni dei gruppi Fi e Pcp sulla decisione di affidare a privati la gestione tecnico-amministrativa e artistica della Saison a partire dalla stagione 2023/2024.

«La Saison Culturelle è sempre stata un fiore all'occhiello dell'assessorato della cultura e un'attività che ha avuto l'obiettivo di colmare il gap culturale della Valle d'Aosta rispetto ad altre realtà», ha affermato il capogruppo di FI Pierluigi Marquis chiedendo quali ragioni hanno portato all'esternalizzazione.

Nella risposta l'assessore Guichardaz ha ricordato che l'appalto pubblico approvato lo scorso 28 dicembre riguarda la gestione del Teatro Splendor di Aosta e le attività artistiche e teatrali per un arco temporale di due anni, con possibile ripetizione per altri due. «Le ragioni alla base della scelta sono diverse, complesse e concatenate - ha spiegato l'assessore -. Sinora la Saison Culturelle è stata direttamente organizzata dalla Struttura attività culturali: tutta una serie di attività sono svolte internamente dai dipendenti e altre necessità vengono soddisfatte acquistando sul mercato singoli servizi da diversi fornitori, ciò presupponendo a sua volta l'espletamento di ulteriori pratiche». Da parte dell'amministrazione è però emerso il bisogno di «far fronte in modo particolare alla riduzione del personale interno e alle connesse competenze acquisite in anni di esperienza diretta». Di conseguenza «l'intenzione per il futuro è acquisire da un solo soggetto privato i servizi necessari».

In ogni caso «la Regione - ha chiarito l'assessore - non sta concedendo il Teatro Splendor ad un soggetto privato autorizzandolo, sulla base di un contratto di servizio, ad organizzare una "sua" stagione culturale da cui ricavare gli introiti a remunerazione del proprio operato. Stiamo cercando di acquisire in blocco una serie di servizi restando gli organizzatori della Saison, in modo da sfruttare le possibilità del mercato e compensare la carenza interna di personale».

Secondo Marquis tuttavia «questa forma mista sarà ancora più difficile da gestire sia sotto il profilo degli obiettivi sia sotto il profilo tecnico-finanziario».

 

 

E.G.

 

 

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