Tanta amarezza per il mancato passaggio del Giro d'Italia

Testolin e Grosjacques: Valle d'Aosta particolarmente penalizzata dalla modifica della tappa

 

L'esclusione della Valle d'Aosta dalla tappa di oggi del Giro d'Italia lascia un'ondata di amarezza palpabile. Sia tra gli appassionati che si erano organizzati per assistere al passaggio e supportare i corridori, sia tra le molte persone coinvolte nelle complesse e lunghe fasi organizzative.

Per il transito della corsa rosa era già tutto pronto con cartellonistica posizionata, chiusure progressive della principale arteria stradale regionale e servizi sospesi per fare spazio alla tappa da Borgofranco d'Ivrea a Crans Montana transitando appunto nella nostra regione. All'ultimo momento la decisione dovuta alle condizioni meteo di modificare il percorso e di far arrivare in Svizzera i ciclisti non in sella alle loro performanti biciclette affrontando la discesa dal Gran San Bernardo, bensì in pullman. Una perdita sotto il profilo sportivo, poiché il nuovo percorso taglia la bella salita al Gran San Bernardo (già ridimensionata a causa del problema della neve sul lato svizzero), e ovviamente un'occasione sfumata per la Valle d'Aosta che teneva molto a questa vetrina internazionale.

"Spiace soprattutto per i disagi causati alla nostra popolazione per la sospensione della circolazione in alcune importanti arterie viarie, richiesta dall’organizzazione del Giro per la sicurezza della corsa", affermano in una nota il presidente della Regione Renzo Testolin e l'assessore al Turismo e Sport, Giulio Grosjacques. "La nostra regione risulta particolarmente penalizzata dalla modifica del programma di oggi, dopo mesi di lavoro preparatorio che ha coinvolto, oltre alle strutture regionali, molti altri soggetti, tra cui le forze dell’ordine, l’Anas, la società Sistrasb, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e tutti i Comuni interessati dal percorso", aggiungono.

"Speriamo che nei prossimi anni - concludono Testolin e Grosjacques - la Corsa Rosa possa passare nuovamente nella nostra Regione in un contesto organizzativo che ne valorizzi il suo territorio e le sue bellezze naturalistiche".

 

 

Clara Rossi

 

 

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