Il consigliere regionale si scusa per un errore nelle certificazioni: «situazione che pesa sulla mia coscienza»
Il consigliere regionale Luca Distort fa mea culpa per i problemi emersi con parte delle firme depositate a sostegno del referendum sulla legge elettorale regionale.
La richiesta è stata indicata come illegittima dopo le verifiche di rito compiute dall'Ufficio di presidenza del Consiglio Valle. Quelle certificate risultano 2.110, sette in meno della quota richiesta.
«Rivolgo le mie più profonde scuse al Comitato per la riforma elettorale, di cui ho sostenuto con ogni sforzo l'obiettivo di raccogliere le firme necessarie», dice Distort in una lettera assumendo la responsabilità die problemi con le certificazioni. «Purtroppo la mia mancata messa agli atti della richiesta di autorizzazione a svolgere il ruolo di certificatore, nonostante la mia qualifica di consigliere regionale, ha impedito, formalmente, il superamento del numero minimo di firme».
Prosegue: «questa situazione pesa particolarmente sulla mia coscienza soprattutto nei confronti di tutte quelle persone che hanno dedicato tempo, energie e risorse per una raccolta di firme che, agli effetti numerici, ha dimostrato l'abbondante superamento del numero minimo richiesto, segnale di ottima capacità di raccolta di consenso e della chiara volontà dei firmatari. Riconosco perfettamente la passione e l'impegno di questo lavoro, provato in prima persona, avendo raccolto quasi 160 firme, da solo, passando di casa in casa», aggiunge il consigliere regionale.
Il mancato raggiungimento del numero di firme non ha comunque conseguenze sull'indizione del referendum confermativo poiché la richiesta è stata avanzata anche da sette consiglieri regionali, Distort incluso, come prevede la normativa in materia.
E.G.