Niente foto, interazioni limitate con gli animali anche per i volontari, orari non rispettati: queste e altre le criticità segnalate sempre più frequentemente dopo il cambio di gestione
Con il cambio di gestione del canile-gattile regionale si moltiplicano le segnalazioni di un drastico cambio del modo di operare all'interno della struttura. Dopo cittadini e volontari, ora interviene anche l'associazione Avapa che ha gestito la struttura negli ultimi 35 anni. «Non un attacco, ma un atto di responsabilità» per mettere «al centro, il benessere degli animali e la dignità delle persone», spiega Avapa all'inizio di un lungo comunicato stampa.
Le nuove regole introdotto dalla cooperativa "Il Melograno" che ha preso in gestione la struttura hanno «modificato profondamente la vita quotidiana in canile - osserva Avapa -: riduzione dell’orario di uscita dei cani e repentino e deleterio cambiamento della routine degli stessi con conseguente destabilizzazione a livello emozionale e disposizionale, divieto di accesso ai box da parte dei volontari, impossibilità di fare foto, interazioni fortemente limitate».
«A tutto questo si aggiungono problemi ben più profondi, che ci vengono segnalati con sempre maggiore insistenza». L'Avapa ne elenca nove, alcuni dei quali fanno riferimento al personale. «Molti ex dipendenti non sono stati neppure contattati», afferma l'associazione, dunque all'interno della struttura opera personale con «mancanza di esperienza». Questa situazione sarebbe all'origine della «crescente tensione tra gli animali». L'Avapa segnala uno scontro tra cani avvenuto nei primi giorni dopo il cambio di gestione.
mancata valorizzazione di competenze consolidate, maturate sul territorio, è un errore grave e tuttora irrisolto», dice l'ex gestore, che prosegue segnalando «un approccio formativo che umilia l'esperienza» e l'assenza di un confronto «con chi conosce profondamente i singoli animali e ha segnalato con precisione le attenzioni particolari necessarie per alcuni di loro». I nuovi gestori non avrebbero dato seguito alle segnalazione degli operatori e dei volontari, ma non solo: gli orari di apertura al pubblico non risulterebbero rispettati e in alcuni casi le chiamate urgenti al numero di reperibilità non hanno avuto risposta «costringendo i richiedenti a contattare ex dipendenti non più in servizio».
Avapa precisa di non aver partecipato all'ultimo bando di gare per la gestione del canile-gattile a causa di «una serie di vincoli e stringenti prescrizioni non compatibili con la nostra idea di protezione animale oltre a pesanti penali». Ma «questo non significa che abbiamo rinunciato a prenderci cura di ciò che abbiamo costruito». L'associazione chiede «con rispetto ma con fermezza, che si apra un confronto serio, trasparente e documentato. E che si smetta di confondere il rispetto delle procedure con il rispetto della vita».
L'appello dei volontari
Avapa riprende anche lettera da parte dei volontari del canile-gattile. Eccola.
Lamentiamo innanzitutto la drastica riduzione dell'orario di accesso dei volontari a causa della quale molti di noi non riescono più a dedicarsi alle uscite, occorre sottolineare che oggetto della ns preoccupazione sono animali che trascorrono la vita rinchiusi in una gabbia, quindi privarli dell'affetto e del momentaneo sollievo di una passeggiata è qualcosa di molto distante da quello che si può definire una "buona gestione", soprattutto se si considera che molti di noi hanno la passione e le competenze necessarie per intraprendere coi cani un percorso formativo finalizzato a facilitarne l'adozione, perché è ovvio che un cane "educato" avrà maggiore probabilità di essere accolto in una famiglia.
Appare perciò grottesco e preoccupante il fatto che chi si occupa dei cani a titolo gratuito abbia a cuore anche il loro futuro, mentre chi percepisce soldi pubblici per farne un mestiere sia del tutto disinteressato anche al loro presente.
Non meno importante è l'accento che vogliamo porre sulle modalità di accesso al canile, anch'esse stravolte rispetto al passato con gravi conseguenze sul benessere delle bestiole... La nuova gestione impedisce l'accesso ai box privando così gli animali di due momenti fondamentali per una sana relazione uomo-cane. Non occorre essere grandi esperti di cinofilia per capire che il primo approccio nel box e il rientro alla fine dell'uscita sono momenti delicati che richiedono tempi e modalità diversi per ogni individuo e che influiscono pesantemente sulla loro serenità. Infatti, con le nuove modalità imposte ultimamente, è accaduto più volte che i cani rinunciassero a uscire a causa di questo approccio totalmente sterile dal punto di vista emotivo ed educativo nonché in contrasto con le norme più basilari della disciplina cinofila.
Praticamente la nuova gestione pretende di offrire un servizio pubblico... Chiuso al pubblico! Un ossimoro talmente inquietante da rendere superfluo ogni ulteriore commento.
Chiediamo pertanto, con estrema cortesia ma con altrettanta fermezza, il ripristino dei vecchi orari e delle vecchie modalità di accesso che erano infinitamente più consoni al nostro operato e che, differentemente da quelli attuali, ponevano al centro il benessere dell'animale.
Marco Camilli